[12/11/2009] News toscana
FIRENZE. Proseguono i finanziamenti per le casse di espansione nel Valdarno superiore che serviranno per mettere in sicurezza Firenze dalle piene dell'Arno. Questi interventi sono quelli prioritari individuati nell'accordo di programma del febbraio 2005, firmato dal ministro Matteoli, dal presidente Martini e dall'allora segretario dell'Autorità di bacino dell'Arno, Menduni.
Oggi sono stati resi disponibili 29,2 milioni di euro grazie alla firma di un nuovo accordo tra Regione Toscana, Autorità di bacino dell'Arno, province di Firenze e Pisa e comuni di Figline Valdarno, Bagno a Ripoli, Fiesole, Firenze, Incisa in Val d'Arno, Pelago, Pontassieve, Reggello, Rignano sull'Arno, Castelfranco di Sopra e Pian di Scò.
Nello specifico l'accordo prevede la costruzione delle casse di espansione di Pizziconi e Restone, che occuperanno una superficie di 250 ettari nel comune di Figline, mentre le altre due casse verranno progettate. Si tratta di quelle di Prulli e di Leccio (per circa 340 ettari di superficie) situate nei comuni di Reggello e Incisa.
«L'intero sistema - informa l'assessore regionale alla difesa del suolo, Marco Betti - è composto infatti da quattro casse, per un investimento totale di 48 milioni di euro. L'ultimazione delle prime due è prevista entro il 2012, mentre contiamo di realizzare quelle di Prulli e Leccio entro il 2014. Appena potremo utilizzarle tutte - ha continuato l'assessore - saremo in grado di deviare e trattenere lì 20 milioni di metri cubi d'acqua, riducendo quindi del 30% la portata delle piene e ottenendo una sostanziale messa in sicurezza di Firenze. Sarà un risultato straordinario».
L'intervento per Pizziconi e Restone si articolerà in tre lotti, tutti interamente finanziati (la progettazione è stata fatta dai tecnici del comune di Figline che è anche l'ente attuatore). Con il primo lotto verranno sistemati anche i corsi d'acqua minori, Resco e Faella, con il secondo verrà realizzato anche il potenziamento della presa con un sottoattraversamento dell'autostrada A1, infine con il terzo verranno sistemati anche gli affluenti di sinistra.
«Questo accordo - ha continuato l'assessore - rappresenta una tappa fondamentale per la messa in sicurezza dell'Arno e si inserisce in un piano di interventi che dal 2005 ad oggi ha visto finanziamenti regionali per 88 milioni di euro, per interventi dedicati sia all'asta del fiume, mentre per i suoi affluenti in quindici anni abbiamo investito 33 milioni che hanno attivato interventi per 100 milioni. La settimana prossima è prevista la firma di un altro, importante, accordo di programma da 108 milioni di euro per interventi sullo scolmatore dell'Arno» ha concluso Betti.
Su questi temi, numeri, date, impegni ne sono stati presi molti dai diversi enti competenti, ma in base ai tempi scanditi nella dichiarazione dell'assessore, dal 2015 i fiorentini dovrebbero convivere in maniera adeguata con la pericolosità idraulica dato che di sicurezza assoluta non possiamo mai parlare. Vedremo.