
[12/11/2009] News
FIRENZE. Ogni singolo cittadino europeo potrà acquisire maggiori informazioni sulle emissioni di sostanze inquinanti nell'aria, nell'acqua (anche quelle rilasciate da fonti diffuse, come le perdite di azoto e fosforo in agricoltura) e nel suolo rilasciate dai complessi industriali europei. Così come potrà apprendere la qualità e il tipo di rifiuti trasferiti negli impianti preposti al loro trattamento collocati sia in Europa sia all'esterno (comprende anche i dati sui trasferimenti transfrontalieri di rifiuti pericolosi).
E' stato inaugurato, infatti, dalla Commissione europea e dall'Agenzia europea per l'ambiente il nuovo registro integrato delle emissioni e dei trasferimenti di sostanze inquinanti. L'E-Prtr (European pollutant release and transfer register) - la versione aggiornata del Prtr, il registro istituito nel 2006 (con regolamento 166/2006/Ce) che ha sostituito il precedente Eper (a sua volta istituito dalla decisione 2000/479/Ce) - contiene i dati annuali relativi a 91 sostanze trasmessi da 24mila imprese (dei 27 Stati membri dell'Unione europea più quelli dell'Islanda, del Liechtenstein e della Norvegia) di 65 attività economiche al 2007. I dati saranno aggiornati annualmente a partire dal prossimo anno e le informazioni saranno progressivamente migliorate nei prossimi mesi.
A differenza del nuovo, il precedente registro europeo sulle sostanze inquinanti (Eper) investiva solo 50 sostanze rilasciate nell'aria e nell'acqua da 12 000 complessi industriali operanti in 56 attività economiche in 26 paesi (Ue-25 e Norvegia). I paesi erano tenuti ad alimentare l'Eper solo ogni tre anni e i dati in esso contenuti si riferivano unicamente a due anni, il 2001 e il 2004.
Dunque l'istituzione di questo registro è in linea con gli obiettivi dell'UE e della stessa convenzione di Arhus dato che permetterà ai cittadini di accedere direttamente alle informazioni sulle emissioni rilasciate dai complessi industriali in tutta Europa e «li aiuterà a partecipare in prima persona alle decisioni che si ripercuotono sull'ambiente».
La convenzione della Commissione economica per l'Europa delle Nazioni Unite sull'accesso alle informazioni, la partecipazione del pubblico ai processi decisionali e l'accesso alla giustizia in materia ambientale (ossia la convenzione di Arhus) riconosce, infatti, al pubblico il diritto di accedere alle informazioni sull'ambiente.