[13/11/2009] News
LIVORNO. Ci hanno detto che la ‘coerenza' è morta e che solo ricordarla nuoce all'elaborazione del lutto. Ci hanno detto anche che solo gli stupidi non cambiano mai idea. Il doppio avvitamento all'indietro con carpiato finale in una logica trasformista degna di Arturo Brachetti che si legge nell'intervento di Berlusconi sull'ecologia pubblicato oggi dal Giornale che lo pesca dall'ultimo libro "Guida ai green jobs" di Testa Geliso e Marco Gisotti (Edizione Ambiente), è però qualcosa di davvero eclatante.
Non che l'uomo sia nuovo a queste uscite, però credevamo che a tanto non ci arrivasse neppure lui, ma visto che tutto sommato sdogana definitivamente i cambiamenti climatici e rilancia la green economy c'è quasi da esser contenti. Ma sentite qui «La conservazione dell'ambiente e lo sviluppo economico non sono più formule in contraddizione tra loro. Infatti, nei diversi settori produttivi, grazie alle nuove tecnologie, è ormai possibile coniugare la ricerca del profitto con la tutela degli ecosistemi. D'altronde, da tutte le crisi economiche (e quella in corso è la più violenta da ottanta anni) il mondo occidentale è sempre uscito con la sperimentazione di nuove strade e con l'innovazione».
Non solo «La green economy è senza dubbio la nuova frontiera della crescita economica del XXI secolo. Si apre, dunque, una fase in cui la conservazione delle bellezze del nostro pianeta e il pieno rispetto dell'ambiente non saranno un freno allo sviluppo della società umana. Nella nuova epoca della green economy, infatti, la tutela degli ecosistemi avverrà lungo un cammino lastricato di realismo e concretezza».
L'impostazione è quella di Confindustria, e si capisce bene - lo dice apertamente più avanti - che tutto poi è finalizzato al nucleare e ai termovalorizzatori («il fondamentalismo ambientalista ha fallito: non ha dato risultati concreti e in Italia ha condotto alla mancata realizzazione di infrastrutture fondamentali, a cominciare dalle centrali nucleari e dai termovalorizzatori»), ma dire esplicitamente che «Posso dunque garantire che, così com'è avvenuto nel G8 a L'Aquila, l'Italia saprà essere in prima fila anche nelle politiche internazionali per l'ecologia e contro i cambiamenti climatici», è comunque un passo avanti.
Ricordiamoci infatti da dove partivamo, climascetticismo sfrenato ed ecologia ridotta a battaglia contro le cartacce per strada e le scritte sui muri, poi a giungo (lo avevamo già ‘immortalato') la ‘scoperta' da parte del premier dei cambiamenti climatici (vedi link a fondo pagina) anche questo affidato all'introduzione di un libro, quello di Pino Buongiorno dal titolo "Il mondo che verrà. Idee e proposte per il dopo G8", ora il rilancio della green economy con dichiarazione choc «È decisamente più efficace favorire la riconversione dei processi produttivi, sostenere la ricerca tecnologica e incentivare gli investimenti».
Come sempre - è il tic della destra italiana - l'ecologia è sempre sinonimo di salvaguardia ambientale «il comparto della green economy è di gran lunga quello che offre le migliori opportunità di investimento. E, cosa ancor più importante, è il settore che, in concreto, garantirà nel futuro la salvaguardia dell'ambiente». Non mancano i se e i ma e le accuse agli ambientalisti, ma i passi verso di loro è il premier a farli e non viceversa. Viene da pensare che più che altro sia il ghostwriter di Berlsuconi - o chi per lui - ad aver aggiustato il tiro, anche perché nella pratica delle cose che sostiene non c'è traccia alcuna nell'agire del suo governo...