[13/11/2009] News

Emergenza rifiuti in Sicilia, gli Ecodem: «Se la Regione non sa gestirla, si dimetta»

GROSSETO. «La situazione rifiuti in Sicilia è drammatica: siamo in piena emergenza ambientale, sanitaria ed economica con conseguenti problemi di salute e di ordine pubblico. Alcune scuole sono chiuse, come a Bagheria, mentre in molti altri comuni siciliani la spazzatura è in mezzo alla strada con i netturbini in sciopero»: queste le allarmanti dichiarazioni di Fabrizio Vigni e Gigi Bellassai rispettivamente presidente nazionale e regionale Sicilia degli Ecodem, che interpretano perfettamente le immagini che arrivano dal capoluogo siciliano .

«Il governo regionale - continua la nota congiunta - dopo numerosi annunci contraddittori, non è riuscito a risolvere la situazione e lo stesso governatore sembra essere impegnato esclusivamente a gestire la crisi politica che attanaglia la sua maggioranza. Alla vuota politica degli annunci del governo regionale si affiancano i proclami del ministro Stefania Prestigiacomo che negando l'evidenza non parla di emergenza, ma solo di un problema ‘culturale' sulla questione rifiuti. Va inoltre registrato in merito che anche la Commissione parlamentare d'inchiesta sul ciclo dei rifiuti ha ammesso l'emergenza e invocato la necessità di varare un piano efficace entro 45 giorni. Un piano che prevede l'individuazione di siti, non più per quattro ma per due termovalorizzatori».
La soluzione per i dirigenti di Ecodem non può a questo punto che essere un nuovo commissariamento.

«Bisogna quindi intervenire per fermare la disastrosa gestione del governo siciliano. - concludono infatti la nota Fabrizio Vigni e Gigi Bellassai - La questione rifiuti nell'isola è divenuta di rilevanza nazionale ed è dunque necessario un intervento finanziario diretto del governo centrale per uscire dall'empasse. Vanno immediatamente posti in essere i poteri sostitutivi previsti dalla Legge 296 del 2006, per gli Ato inefficienti che hanno prodotto tale disastro ed accumulato debiti per oltre un miliardo di euro. Il governo regionale, se non è in grado di gestire la drammatica situazione, si dimetta o porti in Aula l'immediata modifica del Piano Regionale dei Rifiuti e i provvedimenti di rimozione dei presidenti degli Ato responsabili avviando concretamente una strategia d'uscita dall'emergenza».

Che la situazione sia degenerata al punto di rappresentare un'emergenza sanitaria non v'è dubbio, e che quindi richiami la necessità di un intervento diretto a fronte dell'incapacità di quello locale di gestirla è comprensibile, soprattutto nella rimozione degli Ato (che in Sicilia sono privati e non costituiti da consorzi di comuni) che si sono resi inefficienti, sperperando soldi senza alcun risultato concreto. Anche se è bene tenere in conto che la soluzione commissariamento e soldi, potrebbe agevolare il gioco di chi ha utilizzato sino ad ora l'emergenza, che nell'isola esiste sin dagli anni 90, per operazioni clientelari e a sostegno del business economico degli inceneritori che avrebbero voluto sostituire la gestione integrata dei rifiuti siciliani.

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