[16/11/2009] News
ROMA. Il presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani, ha risposto all'invito che il 26 ottobre il ministro dell'ambiente Stefania Prestigiacomo ha fatto ufficialmente alle regioni di sospendere o limitare la loro attività legislativa riguardante parchi e aree protette, per aspettare che il ministero abbia completato il "riordino" e l'elaborazione di una nuova normativa in materia.
«Tale richiesta - scrive Errani nella sua risposta - pur comprensibile alla luce di una complessiva rivisitazione organica della materia, presenta delle serie criticità dal punto di vista istituzionale, giacché proprio i parchi e le aree protette sono da sempre uno dei luoghi della collaborazione tra i diversi livelli di Governo, con rilevanti competenze regionali con riferimento alla istituzione dei parchi, alla nomina dei loro organi, all'approvazione degli strumenti di pianificazione. In questo contesto di collaborazione, ormai consolidata nel tempo, sarebbe quanto mai opportuno che le Regioni fossero coinvolte nel processo di revisione della normativa nazionale, coinvolgimento che ad oggi è assolutamente mancato. D'altro canto, come correttamente espresso nella Sua nota, i diversi e variegati profili inerenti alle aree protette, ci impongono di operare al fine di armonizzare le diverse competenze normative e garantire così l'affermarsi di un disegno organico ed efficace. Tutto questo può avvenire, evidentemente, solo attraverso l' applicazione del principio della leale collaborazione tra i livelli di Governo, più volte ribadito dalla stessa Corte Costituzionale. Nel ribadirLe, quindi, la più ampia disponibilità e volontà della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome di sviluppare il necessario confronto, Le manifesto la necessità del pieno rispetto delle reciproche competenze e prerogative, al fine di pervenire congiuntamente ad una rivisitazione condivisa della disciplina in oggetto».
Il tono è formale quanto glaciale e mette in evidenza la forte spinta centralistica del ministro (e del governo?) già evidenziata dalla bozza del Dpr di riordino della legge sui parchi (ne diamo notizia in un altro articolo) che qualcuno ha fatto uscire dalle "segrete stanze" del Consiglio dei ministri.
Il confronto istituzionale rischia di trasformarsi in uno scontro e tra le regioni e gli enti locali aumenta palpabilmente il fastidio sia per l'invasione di campo della Prestigiacomo rispetto a prerogative locali, sia per la riduzione dei livelli di rappresentanza dei comuni.