[20/07/2009] News toscana
PISTOIA. Con il progetto regionale "Lungo le rotte migratorie" si migliorerà dal punto di vista ambientale l'Oasi di protezione Bosco di Chiusi e Paduletta di Ramone.
Gli interventi - spiegano dalla provincia di Pistoia - hanno un duplice obiettivo: incrementare la biodiversità tipica degli ambienti palustri ed ampliare le opportunità di fruizione da parte del pubblico di un'area di pregio naturalistico. In realtà parte dell'area in passato "colmata" a fini agricoli e poi abbandonata, è già stata recuperata negli habitat originari dal 2007: infatti nel settore meridionale del cosiddetto Pratone, la palude ha ripreso il sopravvento con canneti, specchi d'acqua di differente profondità ed ampiezza, piccoli nuclei di salici, habitat ideale per le comunità animali e vegetali che prediligono le zone di transizione tra terra e acqua.
Ora con i nuovi interventi questo quadro ambientale sarà replicato nella parte settentrionale. Inoltre- informano dall'amministrazione provinciale- sono previsti altri interventi finalizzati alla tutela di alcune piante di eccezionale valore botanico, come ad esempio lo Sfagno, un muschio tipico delle torbiere dell'Europa Settentrionale, giunto alle nostre latitudini con le glaciazioni del quaternario, o l'Osmunda regale, una rara felce tropicale presente fin dall'era cenozoica.
«Questi interventi mirati sono il frutto di una continua attività di programmazione e controllo - ha dichiarato l'assessore provinciale alle aree protette Rino Fragai - che vede gli enti competenti impegnati nella tutela di questo nostro patrimonio naturale per cui vengono investite risorse nella convinzione che la sua fruizione sia un bene collettivo. Proprio con le visite le persone possono rendersi conto di questa impostazione che sta dimostrando i suoi effetti positivi». I soggetti coinvolti nel progetto, oltre alla provincia di Pistoia, sono il Centro di ricerca documentazione e promozione del Padule di Fucecchio, il Consorzio di bonifica del Padule e l'Azienda Agricola Castelmartini.