[20/11/2009] News toscana
LIVORNO. I gruppi nati per opporsi alla decisione dell'amministrazione comunale che vuole costruire un ospedale a Montenero basso, pensano di organizzarsi in un comitato. L'idea nata nella riunioni a che si sono svolte in questi giorni nel quartiere di Banditella sembra sempre più concreta. «Non lo facciamo per tutelare i nostri interessi particolari - hanno spiegato gli attivisti».
E mentre il dibattito sulla struttura si allarga sempre più alla popolazione, questa mattina, nel corso della conferenza dei capigruppo, il consigliere di Città diversa Marco Cannito ha proposto l'obiezione di coscienza sul punto proposto nell'ordine dei lavori della prossima conferenza dei capigruppo: il cambio di destinazione d'uso da area a "servizi" a "servizi sanitari".
Una presa di posizione che comunque non potrà impedire al presidente del consiglio comunale di portare in approvazione il provvedimento. Un passaggio obbligato in vista della firma del protocollo di intesa che verrà siglato a fine mese. «Lo chiederemo anche agli altri capigruppo - ha spiegato Cannito di Città diversa».
Intanto il popolo dei contrari alla nuova struttura pensa alla costituzione di un comitato. I due gruppi su facebook nati finora si irrobustiscono di giorno in giorno ma per dare più solidità alla protesta e alle richieste di chiarimento, gli attivisti del "no" al progetto, vogliono un riconoscimento più istituzionale. La strada oltre il social network è solo una: quella del comitato.
L'ennesimo gruppo che ostacola pregiudizialmente progetti e lavori pubblici? Da Marilia giurano che non sarà così. Dopo la riunione di ieri sera alla quale hanno partecipato circa 100 persone, i consiglieri comunali Gianfranco Lamberti, Marco Cannito e Lamberto Giannini, l'idea del comitato ha preso forza. Ma cosa vuole ottenere il gruppo di oppositori alla nuova struttura da 500 posti letto?
«Maggiore chiarezza, trasparenza e informazione - hanno spiegato gli attivisti - Con la costituzione in comitato possiamo avere un confronto con l'amministrazione e una voce più forte nel dibattito che per noi non è incentrato solo sulle le richieste particolari e particolaristiche degli abitanti della zona». Non nel mio giardino, non sarà dunque il motto delle varie iniziative ancora tutte da studiare.
Tra queste ci potrebbe essere un referendum o una petizione. «Non capiamo questa eccessiva frenesia dei tempi per l'approvazione di un progetto tutto da valutare soprattutto per le problematiche legate alla viabilità» hanno concluso i promotori del comitato».