[23/11/2009] News
LIVORNO. Lo avevamo scritto solo qualche settimana fa anche su Greenreport: l'avvio dell'avventura nucleare turca sembrava cosa fatta e, dopo diversi fallimenti, il governo islamico di Ankara si avviava a costruire la prima centrale nucleare del Paese grazie ad una strana gara d'appalto vinta dai russi. Ma il 20 novembre la Turchia ha annullati tutto, mettendo fine ad un progetto tribolato ed oggetto di intrighi, colpi bassi e ad un criticatissimo appalto che è finito nel mirino della giustizia turca.
La compagnia pubblica turca di distribuzione dell'elettricità, Tetas, ha spiegato in un laconico comunicato stampa che il progetto era stato semplicemente «annullato» dalla direzione dell'impresa energetica, ma non ha precisato le ragioni di questa decisione. La Tetas specifica solo che, secondo il bando pubblico del 2008, era libera di annullare il progetto di costruzione del primo reattore nucleare della Turchia in qualsiasi momento.
Probabilmente non l'avrà presa bene il consorzio guidato dall'impresa statale russa Atomstroyexport che si era aggiudicata, restando la sola sul campo, la strana gara ad eliminazione per la costruzione di una centrale nucleare da 4.800 megawatts ad Akkuyu, nella provincia di Mersin, sulla costa mediterranea della Turchia.
Anche il quinto tentativo della Turchia di dotarsi di energia nucleare è dunque fallito come i precedenti che erano abortiti per motivi finanziari ed ambientali, ma stavolta il pasticcio atomico potrebbe avere gravi strascichi politici e lo "strano" mega-appalto vinto dai russi ha attirato l'attenzione della magistratura. Alla fine un decreto del Consiglio di Stato turco ha annullato tutto, togliendo probabilmente le castagne dal fuoco al governo turco.
Comunque il governo islamico di Ankara non molla ed ha annunciato di voler bandire due nuove gare d'appalto nel 2010 per costruire le desideratissime centrali nucleari in uno dei Paesi a maggior rischio sismico del Paese e sul confine dell'area geopolitica del pianeta più instabile e pericolosa.
Secondo Greenpeace Turchia «L'annullamento dell'appalto da parte del Consiglio di Stato non è sorprendente, ma è sorprendente che Tetas e il governo ancora non smettano di entusiasmarsi per le centrali nucleari».
In effetti il ministro dell'energia turco, Taner Yıldız, non perde occasione per ribadire l'impegno del governo a fare centrali nucleari ed ha annunciato che entro la primavera del 2010 bandirà le gare per (l'ennesime) due nuove centrali nucleari a Sinop e Mersin.
Ma il nucleare turco non sembra voler nascere sotto una cattiva stella: gli incentivi previsti dal governo per sostenerlo sembrano troppo alti da sostenere per chi guarda solo dietro il velo della retorica nazionalista dell'atomo islamico, le stesse Banca mondiale e Banca asiatica per lo sviluppo reputano gli investimenti sul nucleare turco troppo rischiosi e la presenza ingombrante dei russi, che propongono progetti chiave in mano (dalla fornitura di carburante nucleare allo smaltimento delle scorie sul loro territorio) invece di velocizzare appalti e progetti sta rendendo l'avvio del "sogno" nucleare turco più opaco, problematico e probabilmente corrotto, almeno a sentire quel che dice la giustizia di Ankara.