[24/11/2009] News toscana
FIRENZE. Un'azione coordinata per contrastare il fenomeno della subsidenza è quella messa in essere dalla provincia di Lucca, che insieme alle Autorità di Bacino dei fiumi Serchio ed Arno adotterà un modello, il primo in Italia, per la gestione delle acque della Piana.
Attraverso nuovi sistemi di rilevazione sarà valutata nel tempo la risorsa idrica disponibile, gli impatti dei prelievi e, dunque, programmati gli interventi ritenuti necessari. L'amministrazione provinciale ha ribadito l'importanza dell'utilizzo di metodologie innovative sia per aumentare il livello della conoscenza sia per attivare moderni sistemi di governo del territorio che tengano conto delle complessità degli interessi coinvolti: ambientali, socio-economici e di sviluppo del territorio.
Proprio in quest'ottica, grazie a un cofinanziamento regionale, saranno avviate due convenzioni, con l'Università e con la Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa, per approfondire il quadro conoscitivo e arrivare all'elaborazione, entro la prossima estate, di un modello della falda idrica da associare ad un modello decisionale, ossia un software capace di incrociare diversi parametri per offrire più soluzioni percorribili e capaci di tenere conto sia degli scenari futuri, sia di garantire un uso sostenibile della risorsa idrica. Il protocollo di intesa consentirà, invece, di realizzare una modellazione idrogeologica della Piana fin da subito condivisa con le due Autorità di Bacino, che verrà recepito all'interno dei loro piani di gestione.
«Il protocollo di intesa - ha sottolineato il presidente Stefano Baccelli - ci impegna a creare e ad utilizzare un modello unico idrogeologico di gestione dell'acquifero della Piana di Lucca che sarà alla base del Piano sulla Regolazione degli usi della risorsa idrica superficiale e sotterranea, previsto dalle più recenti disposizioni di legge regionali. L'acqua è una delle risorse più importanti sia per lo sviluppo economico sia per la difesa del nostro territorio: la complessità del sistema geomorfologico delle nostre zone e la sua fragilità pretendono interventi capaci di tenere sotto controllo ogni possibile mutamento da 5 a 20 anni.
Abbiamo lavorato fino ad oggi per conoscere lo stato attuale della falda e dei consumi, abbiamo disposto un telecontrollo per la rilevazione di questi dati ed entro la fine del nostro mandato amministrativo "consegneremo" alla Piana prima e alla Versilia poi, un sistema che permetterà di amministrare e gestire la risorsa in maniera consapevole e tale da garantire sia la tutela delle risorse territoriali che lo sviluppo socio economico» ha concluso il presidente. Il modello unico idrogeologico di gestione dell'acquifero della Piana di Lucca (un modello simile in ambito internazionale è quello relativo all'uso delle acque del fiume Giordano tra Giordania e Israele), sarà fondamentale per definire insieme a tutti i soggetti interessati del territorio, a cominciare dalle amministrazioni comunali di Lucca, Capannori, Porcari, Altopascio e Villa Basilica, le linee strategiche di sviluppo sostenibile.
Il Piano sulla regolazione degli usi della risorsa idrica superficiale e sotterranea, rientra nei finanziamenti del Praa (Piano regionale di azione ambientale) ed ha ottenuto dal Governo toscano un contributo di 104.549,98 euro di cui circa 32mila potranno essere destinati alla stipula delle convenzioni con le università per la ricerca.