[25/11/2009] News toscana
FIRENZE. La tre giorni all'insegna della "green economy" organizzata dalla Regione Toscana alla Fortezza da Basso di Firenze è partita dalla sostenibilità dell'edilizia. L'obiettivo per la Toscana è infatti quello di centrare la meta indicata dall'Europa: edifici a costo zero in termini energetici entro il 2019.
«L'Italia in questo momento in termini energetici è la più sprecona d'Europa - ha affermato l'assessore regionale Eugenio Baronti aprendo il Green days- Le nostre case "consumano" in media 170 kilowattora all'anno per metro quadro, in Germania, il consumo medio è di 60 kilowattora a metro quadro. E' del tutto probabile che la Germania aggancerà l'obiettivo prima di noi, ma è altrettanto evidente che dobbiamo agire fin da subito e con determinazione per una riqualificazione energetica delle nostre case. Dobbiamo ricordare - ha continuato l'assessore - che l'abitare è uno dei cardini dello sviluppo sostenibile. E dobbiamo capire che questa sfida oggi rappresenta anche una straordinaria opportunità per riprendere competitività e uscire dalla crisi, con la creazione di nuove competenze e di nuovi posti di lavoro e con la riqualificazione del sistema produttivo e dell'intero modello di sviluppo».
La Toscana per raggiungere gli obiettivi intende percorrere un doppio binario. Il primo è costituito dalle misure straordinarie per 143 milioni di euro varate per l'edilizia popolare: le case in costruzione devono avere parametri di efficienza energetica superiori del 30 per cento rispetto a quelli previsti dalla legge statale per le nuove abitazioni.
«Per questo - riprende Baronti - la Regione riconosce, a chi realizza gli interventi, un incremento sul costo di costruzione del 15%. Nel pacchetto abbiamo inserito inoltre una misura specifica, intitolata "progettazione e attuazione di interventi regionali pilota nel campo della bioarchitettura e della bioedilizia e di strutture alloggiative plurifamiliari di natura temporanea». Questa misura, informano dalla Regione, ha una dotazione di 13 milioni di euro, ed è rivolta ai comuni che saranno invitati a presentare progetti pilota d'eccellenza che dovranno raggiungere l'obiettivo "costo zero", richiesto dall'Europa, e che serviranno da buone pratiche per tutto il territorio. Dall'edilizia popolare all'edilizia sociale. E' questo il secondo canale da percorrere.
«Il fulcro della nuova legge - spiega Baronti - sono progetti integrati che mettono insieme l'aspetto sociale e quello abitativo in un contesto di riqualificazione urbana e di risparmio energetico. In questa ottica diciamo basta alle case popolari ghettizzate e allo spreco di territorio e puntiamo alla riqualificazione e al recupero di aree depresse e degradate, dove le tecniche di bioedilizia e bioarchitettura diventano obbligatorie. Insomma, con la nuova legge, i finanziamenti regionali saranno erogati solo a patto che si rispettino questi obiettivi, come già abbiamo cominciato a fare con il pacchetto da 143 milioni di euro» ha concluso l'assessore. Ovviamente come in campo energetico, anche nell'edilizia il primo step da considerare per avviare politiche di sostenibilità è quella della riduzione dei consumi fino all'opzione "zero". In primis riqualificare quindi e costruire ex novo utilizzando i criteri della sostenibilità sociale, ambientale ed economica, solo dove esiste una reale necessità. Anche l'adozione di tecniche a basso impatto non sempre giustifica il consumo di territorio.