[26/11/2009] News toscana

Presentato il Rapporto sulla sostenibilità della Toscana

FIRENZE. E' stato Marcello Buiatti presidente della Fondazione Toscana Sostenibile a presentare il "Rapporto sulla sostenibilità della Toscana" (realizzato dalla stessa Fondazione e dall'Università di Pisa) durante la seconda giornata dei "Green days". Integrando gli aspetti ambientali, economici e sociali il rapporto prende in considerazione l'evoluzione della sostenibilità dal 2000 ad oggi, attraverso l'analisi di indicatori (66) suddivisi per 8 aree tematiche.

«La Toscana non è un territorio a se stante, è in rapporto con lo stato nazionale e risente della congiuntura globale - ha spiegato Buiatti - La crisi climatica in parallelo con quella economica è in accelerazione continua, il danno si sta espandendo rapidamente e il nostro Paese è ultimo o quasi negli incentivi fiscali, nel sostegno alle politiche di adattamento e inoltre non investe in ricerca. In questo quadro - ha continuato Buiatti - la Toscana nel livello di sostenibilità relativo tra le regioni italiane ha raggiunto il secondo posto dopo il Trentino Alto Adige».

Questo risultato è dovuto in particolare al livello di salute dei suoi cittadini e alle sue risorse naturali. Accennando solo ad alcuni dati, buone le prestazioni sui cambiamenti climatici ed energia (il 31% del totale prodotta da fonti rinnovabili, ma meno bene nelle emissioni di gas ad effetto serra), ampia la superficie (il 50%) occupata da boschi e foreste, alta la percentuale di auto euro 4 e euro 5, mentre risulta bassa la quota di permessi a costruire concessi, indice di un ridotto uso del suolo a fini edilizi, con una media regionale inferiore di un terzo rispetto a quella nazionale.

Discrete le performance per quanto riguarda l'inclusione sociale, lo sviluppo economico, i consumi e produzioni sostenibili. Tra i punti di debolezza figurano quelli legati agli indicatori demografici, che descrivono una regione con una popolazione anziana e con un livello di nascite ancora basso, l'alto numero di veicoli circolanti (88 ogni 100 abitanti) che ci pone al terzultimo posto in Italia ed una ancora non soddisfacente quota (il 17%) di utenti del trasporto pubblico sul totale di coloro che si spostano.

La Toscana risulta infine "fanalino di coda" in Italia per due indicatori: la produzione di rifiuti urbani, che nel 2007 risultava di 694 chili per abitante all'anno e la popolazione servita da trattamento completo di depurazione. «Sono ovviamente soddisfatto - ha commentato il presidente Claudio Martini - del risultato raggiunto. Dalla ricerca emerge la fotografia di una realtà che si posiziona nelle zone alte in molti dei settori presi in esame: come dire che il nostro secondo posto non è il frutto di isolate eccellenze, quanto la risultante di un benessere diffuso.

Tra i dati migliori spiccano la bassa percentuale di popolazione che vive sotto la soglia di povertà, il basso tasso di mortalità infantile da un lato e l'elevata aspettativa di vita dall'altro. Non sono frutto di casualità neppure il grande numero di comuni dotati di nidi e l'alta percentuale di laureati nelle materie scientifiche e tecnologiche. Questi dati complessivamente confortanti sono il nostro punto di partenza perché riguardano il passato ed il presente e ci servono da stimolo per il nostro impegno futuro» ha concluso il presidente.

 

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