[27/11/2009] News toscana

Politiche ambientali: la Regione ha presentato il bilancio di legislatura

FIRENZE. Durante la terza ed ultima giornata dei Green days della sostenibilità, organizzati dalla Regione Toscana alla Fortezza da Basso, è stata svolta la XIV Conferenza regionale sull'ambiente durante la quale è stato presentata la "Relazione sullo stato dell'ambiente in Toscana 2009". Il rapporto affidato ad Arpat, contiene gli aggiornamenti, dove disponibili, dei dati riportati nel rapporto 2008 presentati lo scorso anno a maggio.

Osservando il documento si nota come criticità ce ne siano ancora molte. Numerose le faccine "rosse" per i vari indicatori delle macroaree, alcune delle quali sono pure "tristi": in tema di energia in relazione ai consumi totali; in tema di emissioni climalteranti rispetto alla CO2 emessa; in tema di produzione di rifiuti speciali non pericolosi; di produzione di rifiuti speciali pericolosi; di produzione totale di rifiuti (RU+RS).

Grosse criticità si rilevano poi sulla qualità delle acque dolci sotterranee e in quelle derivate per la potabilizzazione. Inoltre si registra uno stato qualitativo pessimo per tutti gli indicatori che riguardano il tema delle risorse ittiche marine.

Al di là di questi dati puntuali, l'occasione della Conferenza regionale sull'ambiente è servita agli assessori competenti per fare un bilancio di legislatura sulle tematiche ambientali. «Per il periodo 2007-2010 la Regione ha stanziato 679 milioni di euro destinati alle politiche ambientali, e fino ad oggi ne ha già impegnati 226. Questi finanziamenti hanno creato 5.000 nuovi posti di lavoro nel settore ambientale e ulteriori investimenti per un totale di 279 milioni di euro- ha dichiarato l'assessore regionale all'energia e all'ambiente, Anna Rita Bramerini- Tra le nuove opportunità di lavoro quelle dei giovani ricercatori occupati dal Lamma (il Laboratorio di monitoraggio e modellistica ambientale per l o sviluppo sostenibile) in seguito alla creazione del consorzio tra Regione e Cnr, in un Paese dove alla ricerca si destinano risorse irrisorie».

Bramerini ha poi fatto l'elenco delle cose fatte durante la legislatura: la riforma nel settore dei rifiuti, con l'accorpamento degli Ato; quella dell'Arpat diventata un'agenzia al servizio del territorio a cui sono stati affidati i compiti di monitoraggio, prevenzione e repressione in materia di ambiente; quella di Arrr (Agenzia regionale recupero risorse) che diventerà una società "in house" della Regione; quella di semplificazione della normativa energetica che ha introdotto facilitazioni per chi vuol installare impianti ad energie rinnovabili; il Piano per la qualità dell'aria; il Piano energetico regionale; le linee guida per i termovalorizzatori; gli accordi con Enel per disciplinare lo sfruttamento geotermico. Tra gli importanti provvedimenti che potrebbero trovare conclusione prima della fine della legislatura figurano la legge sulla qualità dell'aria e quella sulle Valutazioni strategica e di impatto ambientale, entrambi provvedimenti all'esame del Consiglio regionale.

«Occorre considerare l'ambiente non come un settore separato, ma il filo conduttore delle politiche regionali. Dobbiamo poi essere capaci di far compiere alla concertazione un salto di qualità, facendo sì che ciascuno non rimanga prigioniero del ruolo che ci siamo assegnati» ha concluso Bramerini. Come è noto le politiche ambientali (e le relative competenze) in Regione Toscana sono state sdoppiate tra due assessorati (sarebbe opportuno porre rimedio nella prossima legislatura).

A Marco Betti, assessore regionale alla difesa del suolo e servizio idrico integrato, è toccata la parte di bilancio per i suoi settori. «Negli ultimi sei anni la Regione ha stanziato 110 milioni di euro per interventi di difesa delle nostre coste e in questo momento sono in corso importanti lavori nelle province di Grosseto e Massa Carrara- ha introdotto l'assessore- Per tutelare l'ambiente servono però investimenti sempre crescenti, ma il Governo ha chiuso i finanziamenti. Nel settore della depurazione abbiamo richiesto una sua compartecipazione per un terzo dei 300 milioni di progetti che abbiamo, senza ricevere risposta alcuna, tanto che saremo costretti ad intervenire con fondi esclusivamente regionali» ha concluso Betti.

 

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