[30/11/2009] News toscana
PISA. Zucconi replica in maniera civilissima ad un mio più polemico anche se non irrispettoso intervento sulla esperienza della Val di Cornia. Una esperienza che come testimonia anche Toscanaparchi conosco e apprezzo e ben lo sa anche l'amico Sbrilli attuale presidente del parco. E non ho alcuna idiosincrasia verso gli aspetti economici che riguardano la gestione di qualsiasi parco. Ho fatto troppo a lungo l'amministratore anche di un parco regionale per potermi permettere atteggiamenti spocchiosi al riguardo.
Quello che già in passato ho avuto modo di rilevare criticamente e che oggi nel clima generale peggiorato sento di dover ribadire con maggior forza nel momento in cui taluni aspetti sono presi del tutto a pretesto da ministri disinvolti per mettere in un canto i parchi, è che quella esperienza possa essere considerata alla stregua di un ‘modello', una via d'uscita dalla crisi.
Un modello per di più su cui in sede ministeriale si sta strologando con riferimenti a improbabili privatizzazioni che in nessuna parte del mondo viene presa seriamente in considerazione. La Val di Cornia semmai conferma - ma questo non l'ho mai disconosciuto - una innegabile capacità delle istituzioni specialmente toscane (che non casualmente si sono dotate anche di aree protette del tutto atipiche e inedite come le ANPIL) di muoversi con scioltezza e fantasia. Ma specie di questi tempi e proprio in ragione anche della spinta propulsiva in calo come annota giustamente Zucconi -tanto che la legge 394 la si vorrebbe non aggiustare e migliorare ma manomettere - non ci sono modelli da sostituire ma da riaffermare e migliorare. E in questa non facile azione il parco della Val di Cornia può e deve dare sicuramente una mano.