[01/12/2009] News toscana
GROSSETO. Il ministero dei Trasporti e Sat cercano di bruciare le tappe per iniziare i lavori dell'autostrada tirrenica, ma le associazioni ambientaliste non mollano e provano a mettere ad ognuna di queste tappe un paletto per fermarle.
E appreso che il 23 novembre scorso c'è stata le seconda riunione della conferenza di servizi (la prima è stata il 5 ottobre) sul progetto definitivo del tratto, di circa 4 km, tra Rosignano - San Pietro in Palazzi, propagandato come I lotto dell'A12 Rosignano-Civitavecchia, Fai, Italia Nostra, Legambiente e Wwf oggi hanno diffidato il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti a procedere nei lavori.
Le associazioni ambientaliste hanno infatti ricordato in una diffida fatta pervenire a tutti gli enti pubblici interessati che non si può procedere alla realizzazione di un primo lotto di un'autostrada, di complessivi 203 km, di cui 110 in variante, a cui mancano ancora molti atti fondamentali.
Non esiste infatti- sottolineano Fai, Italia Nostra, Legambiente e Wwf - non tanto un progetto esecutivo, ma nemmeno definitivo di un'opera, con un tracciato che deve essere rivisto profondamente da Grosseto Sud a Civitavecchia per l'elevato impatto che ha sul paesaggio agricolo e sulle aree tutelate della Maremma.
Così come non esiste- ricordano le associazioni ambientaliste- la versione definitiva del piano economico-finanziario, in cui la concessionaria Sat deve dimostrare di raggiungere l'equilibrio finanziario senza vessare con tariffe altissime (quelle applicate nel tratto in funzione della A12 sono già le più alte d'Italia) gli utenti.
Infine deve essere ancora verificata la legittimità delle procedure autorizzative, visto che le associazioni ambientaliste hanno presentato- il 31 agosto scorso- un ricorso straordinario al Presidente della Repubblica, impugnando la Delibera CIPE n. 116/2008 che approva il progetto preliminare ed esprime il giudizio di compatibilità ambientale.
«Questo è un mondo alla rovescia - commentano gli ambientalisti - perché, pur di dimostrare che i lavori possono iniziare si è disposti a tutto e si tenta una forzatura, a nostro giudizio, illegittima per aprire un cantierino in quel di Cecina», che viene presentato come primo lotto del corridoio tirrenico.
«Sono otto anni - proseguono gli ambientalisti-che si attende il potenziamento in sede a quattro corsie (più la corsia di emergenza) della strada statale 1 Aurelia, sulla base del progetto definitivo dell'Anas presentato nel giugno 2001. Oggi si inizia da Cecina per poi devastare la Maremma, senza nemmeno pensare a quei 24 km ancora a due corsie tra Grosseto sud e il confine toscano, che si possono considerare la "tratta della morte" (dato l'elevato indice di incidentalità e mortalità) a causa degli incroci a raso e della cattiva segnalazione che, sempre l'Anas, potrebbe già oggi mettere in sicurezza».