[01/12/2009] News toscana
FIRENZE. La provincia di Arezzo pensa all'attuazione di un progetto di mobilità sostenibile su grande scala che impegnerà l'amministrazione per buona parte del suo mandato. Con "Vie Verdi" si pensa di progettare e realizzare oltre 200 km di itinerari ciclabili entro i prossimi tre o quattro anni.
«La Provincia si impegna nella realizzazione di tutte le infrastrutture di base che sono il presupposto del cicloturismo su scala internazionale - ha dichiarato il presidente della provincia, Roberto Vasai - Sto pensando alla ciclopista dell'Arno, che collegherà le sorgenti in Casentino con la Foce a Pisa; alla Ciclopista del Tevere che partendo dalla nostra Valtiberina permetterà di giungere a Roma in bicicletta; e al sentiero della Bonifica che ci permetterà il collegamento con il lago Trasimeno».
Il nuovo progetto integrato, che mette in rete le diverse idee presenti sul territorio nel campo delle piste ciclabili, crea opportunità concrete per sviluppare attività ricreative e sportive a livello locale, attua sinergie progettuali ed economiche tra Regione, province, comuni, associazioni di categoria e privati parte proprio in seguito ai successi riscontrati con il "Sentiero della bonifica" «Un progetto ambizioso, ma che ha già concretezza e, oggi, la firma del protocollo d'intesa con il Circolo Amici della Bici, è un ulteriore tessera di un mosaico che si va componendo - ha affermato l'assessore ai trasporti, difesa del suolo, parchi e riserve naturali, Antonio Perferi - Un progetto imponente, indispensabile a fornirci un quadro generale sulle idee per lo sviluppo del territorio».
Il progetto "Vie Verdi" che è stato proposto alla Regione Toscana per l'inserimento all'interno del Patto per lo sviluppo locale (Pasl) è un mosaico di progetti più piccoli che trovano tra loro integrazione. Scendendo nel dettaglio, nel Valdarno saranno realizzati 16 Km della Ciclopista dell'Arno, tra il confine provinciale e il Centro visita della Riserva Naturale "Valle dell'Inferno e Bandella" a Monticello.
Il progetto sarà curato dalla Provincia di Arezzo in accordo con i comuni del Valdarno interessati dal tracciato. Questo tratto sarà collegato alla realizzazione di un lotto di 43 km in Casentino, da Stia fino a Ponte alla Chiassa nel comune di Arezzo, proposto dalla Comunità Montana. Sempre in Casentino il comune di Bibbiena prevede di realizzare una ciclopista nel futuro Parco dell'Archiano di circa 11 Km. Ad Arezzo città, il comune ha proposto una ciclopista di collegamento dalla stazione ferroviaria sino alla Chiusa dei Monaci a Ponte a Chiani, in corrispondenza dell'inizio del Sentiero della Bonifica mentre la provincia si farà carico della progettazione e realizzazione della prosecuzione del Sentiero della Bonifica nel tratto compreso tra la Chiusa dei Monaci e la Ciclopista dell'Arno, quest'ultima nelle immediate vicinanze di Ponte Buriano. Dal bacino dell'Arno a quello del Tevere. In Valtiberina, la comunità Montana ha proposto un primo tratto della ciclopista del Tevere nell'area di Sansepolcro e in Valdichiana sono stati progettati diversi percorsi ciclabili di collegamento del Sentiero della Bonifica con Cortona, il lago Trasimeno, Sinalunga e Castiglion Fiorentino.
«Al momento sono 12 progetti complessivi per oltre 10 milioni di euro di investimento - ha precisato Riccardo Buffoni, dirigente dell'Area gestione e sicurezza del territorio e della mobilità della provincia- per i quali, fin da subito, sono state individuate modalità di gestione, vigilanza e manutenzione, insieme alla promozione turistica». Sviluppo dell'ecoturismo attraverso la mobilità a basso impatto ambientale, in zone ad alta densità di popolazione ma ricche di storia, tradizioni in cui natura e antropizzazione hanno trovato un'adeguato equilibrio.
Questa è la ricetta sui conta l'amministrazione per offrire nuove opportunità al settore «Questi nuovi collegamenti, particolarmente evocativi, ci permetteranno di avere un offerta adeguata alle esigenze sia del turista italiano, che di quello estero» ha precisato il direttore dell'Apt di Arezzo, Fabrizio Raffaelli. La provincia per la realizzazione del progetto ha chiesto la collaborazione anche delle associazioni che da anni si spendono per sviluppare l'uso della bicicletta, valorizzandone così le competenze specifiche.