[03/12/2009] News

Proposta Usa: la Banca mondiale gestisca il nuovo fondo globale sul clima

LIVORNO. Gli Stati Uniti hanno presentato una proposta per un nuovo fondo climatico gestito dalla Banca mondiale, che sarebbe il principale strumento per promuovere la riduzione delle emissioni di gas serra e le  iniziative di adattamento al cambiamento climatico in tutto il mondo.

Gli Usa cercano di aprire Copenhagen facendo discutere partendo da una diversa prospettiva del modo in cui i Paesi ricchi possono e devono aiutare i Paesi poveri ad adeguarsi ai disastri del clima e ad avviarsi verso  low-carbon economies. Uno dei temi sul quale probabilmente si giocherà il successo politico di Copenhagen.

Il problema è di chi deve gestire i 10 miliardi di dollari necessari per affrontare le sfide più immediate a breve termine nei Paesi in via di sviluppo. A lungo termine ci vorranno almeno 1000 miliardi di dollari in più all'anno. Una cifra colossale che qualcuno dovrà pur gestire ed indirizzare secondo priorità che diventeranno sempre più difficili da selezionare, quando in troppi si affolleranno interno alla torta del global warming.

Gli Usa propongono ora che questo global fund sia gestito dalla Banca mondiale, un'istituzione che recentemente si è un po' ripulita l'immagine, ma ancora carica dei sospetti e dei rancori di molti Paesi per la brutalità con cui  ha gestito, insieme al Fondo monetario internazionale, la fase dell'iperliberismo rampante e della spietata globalizzazione neconservatrice.

William Pizer, deputy assistant secretary per l'ambiente e l'energia del dipartimento del tesoro Usa, spiega sul New York Times che il fondo potrebbe contribuire ad una gamma di progetti: «dalla ostruzione di un parco solare alla creazione di uno strumento finanziario per sostenere gli investimenti in efficienza energetica, alla creazione di un meccanismo di assicurazione per calamità o le colture».

A sostegno di un finanziamento degli Usa per le nazioni povere che si sforzano di attenuare gli impatti del  cambiamento climatico é arrivato anche il capo dei senatori democratici John Kerry che ha raccomandato ad Obama di inserire nel bilancio Usa 2010 almeno 3 miliardi di dollari per contribuire a finanziare le iniziative contro il global warming nei Paesi poveri. Il bilancio 2009 prevede solo un miliardo di dollari.  

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