[04/12/2009] News
Il picco delle emissioni globali di gas serra entro il 2020, poi declino rapido o addio stabilità
ROMA. La scorsa settimana ventisei tra i maggiori climatologi di fama internazionale e di diversi prestigiosi istituti di ricerca (da Ian Allison a Peter Cox, da Corinne Le Quere a Tim Lenton, da Michael Mann a Stefan Rahmstorf, da Hans Joachim Schellnhuber a Stephen Schneider, da Steven Sherwood a Eric Steig ed altri) hanno reso noto un interessantissimo rapporto dal titolo "The Copenaghen Diagnosis. Updating the World on Latest Climate Science" pubblicato dal Climate Change Research Centre dell'University of New South Wales di Sydney (vedasi il sito www.copenaghendiagnosis.com ).
Il rapporto mira ad aggiornare lo stato delle conoscenze sul sistema climatico che la comunità scientifica internazionale ha acquisito dopo la pubblicazione del Quarto rapporto di valutazione dell'Intergovernamental Panel on Climate Change (IPCC) del 2007 (vedasi www.ipcc.ch ), a pochi passi dalla 15° Conferenza delle Parti (COP) della Convenzione Quadro sul cambiamento climatico delle Nazioni Unite (vedasi www.unfccc.org) che avrà luogo a Copenaghen dal 7 al 18 dicembre prossimi.
Riassumiamo le principali conclusioni alle quali giunge il rapporto:
- 1. Incremento delle emissioni di gas serra: nel 2008 le emissioni globali di biossido di carbonio o anidride carbonica dovuti ai combustibili fossili, come abbiamo già visto in un altro articolo di questa rubrica un paio di settimane fa che ha illustrato il Carbon Budget 2008 prodotto dal prestigioso Global Carbon Project, sono state di circa il 40% maggiori rispetto al 1990. L'andamento delle emissioni globali oggi è adeguato agli scenari peggiori previsti dall'IPCC. Negli ultimi 50 anni la frazione di emissioni di anidride carbonica assorbita dalle terre emerse e dagli oceani è diminuita di circa il 5%, sebbene la variabilità interannuale di questa diminuzione sia ampiamente variabile. La presente concentrazione di anidride carbonica nella composizione chimica dell'atmosfera è la più alta degli ultimi 800.000 anni e, potenzialmente, secondo gli scienziati, nel periodo dai 3 ai 20 milioni di anni.
- 2. Temperature globali : negli ultimi 25 anni le temperature medie si sono incrementate di un tasso di 0.19°C per decennio. Nell'arco degli ultimi dieci anni nonostante un decremento del forzante radiativo dovuto alle attività solari che è comunque scientificamente valutato con un incidenza molto bassa in termini di watt per metro quadro, il trend è stato in crescita. Ciascuno degli anni di questo nuovo secolo (2001-2008) sono stati tra i dieci anni più caldi da quando esistono registrazioni strumentali scientifiche. Le temperature globali mantengono una forte tendenza al riscaldamento sin dal 1970; si tratta di un dato consistente con quanto si ritiene possa essere indotto da un cambiamento climatico globale che tende ad un incremento dell'effetto serra naturale. La temperatura globale e i trend dei pattern di umidità e piovosità rispecchiano una chiara impronta che non può essere spiegata se non con un incremento delle concentrazioni di gas ad effetto serra.
- 3. Accelerazione della fusione di coltri di ghiaccio e ghiacciai: tutti i dati raccolti grazie ai satelliti e alle accurate misurazione dei ghiacciai ci dimostrano senza dubbi che le coltri ghiacciate della Groenlandia e dell'Antartide stanno perdendo massa ad un ritmo crescente. La fusione dei ghiacciai in molte altre parti del pianeta è andata accelerando sin dal 1990.I ghiacci marini artici estivi hanno subito un'accelerazione della loro fusione oltre ogni aspettativa presentata nei modelli sin qui realizzati. La fusione di questi ghiacci marini, nel periodo 2007-2009, è stata del 40% superiore alla predizione più negativa dei modelli climatici dell'ultimo rapporto IPCC del 2007.
- 4. Eventi meteorici estremi: sono stati registrati incrementi negli eventi di caldo estremo e dei decrementi negli eventi di freddo estremo e questo trend si prevede che si amplificherà ulteriormente in futuro. Il mutamento climatico antropogenico si prevede possa condurre ad ulteriori incrementi negli estremi delle precipitazioni, in particolare nei fenomeni di forte precipitazione ed anche negli estremi di fenomeni di siccità, a seconda delle diverse parti del globo. Sebbene le future modificazioni nelle attività dei cicloni tropicali sono ancora di difficile modellizzazione, nuove analisi dei dati di osservazione confermano che l'intensità dei cicloni tropicali è andata incrementandosi nell'arco degli ultime tre decenni in linea con l'incremento delle temperature oceaniche nelle zone tropicali.
- 5. Livelli dei mari : i dati satellitari hanno dimostrato che l'incremento globale dei mari è stato superiore dell'80% rispetto alle previsioni IPCC (3,4 mm. l'anno negli ultimi 15 anni). Questa accelerazione è consistente con l'incremento delle fusioni delle coltri ghiacciate di Groenlandia e Antartide e dei ghiacci di altre zone del mondo. Secondo nuove ricerche l'incremento del livello del mare al 2100, in caso di mancati interventi per mitigare le emissioni, può essere di circa 2 metri massimo, una cifra due volte superiore alle previsioni del Quarto rapporto IPCC.
- 6. Rischi di danni irreversibili nel caso di mancate azioni di riduzione: diversi elementi vulnerabili del sistema climatico (quali, ad esempio, la progressiva fusione delle coltri ghiacciate continentali di Groenlandia ed Antartide, dei ghiacci artici estivi dell'Artico, la distruzione della foresta amazzonica, le modifiche del monsone dell'Africa occidentale ecc.) possono condurre al superamento di soglie critiche (Tipping Points - punti critici) sorpassate le quali il sistema diventa veramente ingovernabile, con una serie di repentini effetti a cascata, rispetto alle nostre capacità gestionali. Il rischio di sorpassare questi punti critici aumenta con l'incremento del riscaldamento globale stesso. La ricerca su questi aspetti sta proseguendo ma si ritiene che sia possibile che alcuni punti critici potranno essere sorpassati prima che ce ne rendiamo conto.
Gli scienziati che hanno redatto il rapporto "Copenghane Diagnosis" ci dicono che, se il riscaldamento globale deve essere mantenuto ad un massimo di 2°C oltre la temperatura media della superficie terrestre rispetto all'epoca preindustriale, le emissioni globali di gas serra devono raggiungere un picco tra il 2015 ed il 2020 per poi declinare rapidamente.
Per stabilizzare il sistema climatico facendolo rientrare nella sua variabilità naturale, avviando una società decarbonizzata a zero emissioni di anidride carbonica e degli altri gas serra, dovremo raggiungere, entro il 2050, una media annuale di emissioni sotto una tonnellata di anidride carbonica pro capite. Questo significa dall'80 % al 95% in meno delle emissioni pro capite presenti nelle nazioni industrializzate nel 2000.
Torna all'archivio