[04/12/2009] News

I materiali ottenuti dal riciclaggio degli pneumatici fuori uso (Pfu) sono a tutti gli effetti materie prime

GROSSETO. «Il settore riciclaggio pneumatici nonostante la crisi tiene. È un comparto fatto di Pmi, capaci e laboriose, che continuano a sviluppare ed innovare processi produttivi, applicazioni, sbocchi di mercato, in modo efficiente, competitivo e sostenibile. Nessun miraggio di facili ricchezze, giochi finanziari, bonus milionari». E' questa la descrizione del comparto che lavora sul riciclaggio dei pneumatici fuori uso e più in generale della gomma, che fa Ettore Musacchi, presidente del Consorzio Argo, nel rapporto L'Italia del recupero di Fise Unire.

Un comparto che lavora senza tanto clamore e pubblicità e che è riuscito a portare a termine un percorso per mettere a punto uno standard europeo che permetterà ai materiali ottenuti dal riciclaggio degli pneumatici fuori uso (Pfu) di essere a tutti gli effetti considerati materie prime. Nonostante, infatti, da anni fossero già ampiamente utilizzati in diverse industrie applicative, e le loro caratteristiche fossero generalmente conosciute e apprezzate, mancava ad oggi una norma tecnica che ne fissasse in modo univoco le caratteristiche tecniche e i parametri qualitativi.

Il risultato raggiunto è il frutto di un lavoro complesso ed impegnativo, iniziato in una prima fase a livello europeo dall'associazione Etra (European tyre recycling association)  e successivamente dall'associazione italiana del comparto, ovvero il consorzio Argo, che ha lavorato per raggiungere le specifiche tecniche in  ambito Uni (l'Ente di normazione tecnica nazionale),  che in questo caso ha operato come segreteria tecnica dell'omologo ente europeo. Nel gennaio 2007 su richiesta del consorzio Argo, l'Uni ha ottenuto l'assegnazione della Segreteria Italiana per la revisione del precedente "draft" e per la predisposizione di specifiche tecniche che divenissero valide in tutta l'Unione europea.

L'azione con cui si è svolto questo lavoro ha avuto l'obiettivo di ampliare l'approccio con il quale era stata predisposta la precedente norma tecnica europea (documento Cen 14243) così da integrare l'utilizzo dei materiali provenienti dal riciclaggio e le relative applicazioni tenendo in considerazione l'intera filiera produttiva, e specificando requisiti e metodologie per il ciclo del recupero di pneumatici e  per l'utilizzo dei materiali riciclati nelle molteplici applicazioni presenti nel mercato europeo.

La situazione europea, riguardo alla gestione dei pneumatici usati, come segnala il rapporto Fise Unire, non ha subito variazioni di rilievo rispetto agli anni precedenti confermando anzi la tendenza positiva che vede una sempre minore quantità di Pfu destinata a discarica e sempre più il recupero di materia prima e il recupero energetico come sbocco finale dei Pfu.

Il recupero di materia prima continua a far registrare un trend in lieve ma costante crescita tanto da rappresentare il fattore trainante del settore del recupero, anche se la quota nazionale risulta più bassa rispetto a quella europea.

Il recupero energetico ha subito invece una flessione rispetto all'anno precedente passando da una percentuale del 24% nel 2007 al 19% nel 2008, riconducibile alla contrazione del settore cementizio ed energetico.

Cresce invece la quota di export (10% nel 2008 contro il 2,5% registrato nel 2007), stabili le quote di ricostruzione e di utilizzo come materia prima del 12%, ma rimane una quota del 47,5% che o non subisce alcun trattamento o segue destinazioni che non sono state censite nel rapporto Fise Unire.

Il recupero di materia, grazie anche a questa nuova specifica tecnica, potrà avere quindi un futuro di espansione e il mercato europeo avrà uno strumento in più per valutare la validità e le prestazioni di queste materie prime seconde. Già oggi il polverino ed il granulato di gomma sono due materie prime secondarie derivanti dall'attività di recupero di pneumatici fuori uso, che possono trovare sbocco come consolidati prodotti industriali. Tra l'altro la produzione di polverino e granulato di gomma nasce storicamente dallo stesso settore di lavorazione di manufatti in gomma, cui fornisce una vera e propria materia prima secondaria e negli ultimi anni c'è stata una notevole espansione dei suoi impieghi in molteplici e svariati settori, dalla costruzione di infrastrutture per la mobilità alle calzature, dall'edilizia allo sport.

«Con l'approvazione odierna della norma europea- ha dichiarato Ettore Musacchi, Presidente di Argo - che stabilisce le caratteristiche tecniche e i parametri qualitativi dei materiali ottenuti dal recupero dei pneumatici fuori uso si è realizzata una delle condizioni fondamentali per maggiori certezze e sviluppo del mercato dei materiali ottenuti dal riciclo dei Pfu e auspicabilmente del Green public procurement».

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