[04/12/2009] News toscana
LIVORNO. Il nuovo ospedale si farà e si farà a Montenero basso, nella zona dell'istituto Pascoli. Bocciati gli emendamenti presentati da Marco Cannito (Città diversa), Gianfranco Lamberti (Confronto) e Marco Taradash (Pdl), il consiglio comunale ha votato a favore del cambio di destinazione d'uso dell'area che passa da "servizi" a "servizi sanitari".
La delibera che di fatto apre la strada alla nuova struttura è stata il frutto di un'attenta azione diplomatica con la quale, nella seduta del consiglio di mercoledì, la maggioranza è riuscita a convincere il consigliere Lamberto Giannini di Sinistra e Libertà, contrario al progetto di Montenero, a ritirare gli emendamenti con i quali chiedeva di prendere in considerazione un sito alternativo per la nuova struttura.
La ricomposizione è avvenuta con la presentazione e la votazione di un documento di indirizzo presentato dallo stesso Giannini e firmato dai capigruppo di Pd e Idv: 23 voti favorevoli e 14 contrari. L'atto ha fatto tornare il sereno tra la maggioranza e il suo consigliere più "indipendente", ma ha lasciato molti dubbi, e forse ha creato altri elementi di confusione e incertezza sulla reale efficacia dell'atto.
Alla richiesta di lasciare uno spiraglio per la decisione finale della localizzazione, il documento ha risposto che si possono prendere in considerazione "anche ipotesi di progetto alternative", ma sempre nello stesso sito. E cosa ancora più strana, l'atto dice che si potrà valutare la possibilità di fare una "valutazione approfondita sulla compatibilità ambientale delle opere", che però non è obbligatoria per questa struttura. Una gran confusione.
E' allora il caso di analizzare il documento del consigliere di Sinistra e Libertà avanzato al posto dei suoi emendamenti. Le incomprensioni più evidenti sembrano due. La prima riguarda gli strumenti urbanistici. "In considerazione dell'importanza dell'opera che si prevede di realizzare il consiglio comunale ritiene che si proceda all'elaborazione dello studio" si legge nel documento.
Già, ma quale è lo studio? Si tratta dello "studio di fattibilità per la localizzazione del nuovo presidio" che sarà superato dal progetto vero e proprio. Ma andiamo per ordine perché l'atto votato in consiglio non è chiarissimo. Intanto si dice che la legge stabilisce che "si ritiene opportuno procedere ad una valutazione più approfondita sulla compatibilità ambientale delle opere, intesa come valutazione anche strategica".
Il tutto ricordando la legge regionale (78/79) che elenca i casi e le opere per le quali è prevista appunto la Via (valutazione di impatto ambientale) e la Vas (valutazione ambientale strategica). Una lista nella quale non viene menzionata la struttura ospedaliera. "Forse la faremo nel metaprogetto preparatorio al progetto finale" hanno spiegato i tecnici del Comune.
Niente Via e niente Vas, almeno per legge comunque (come già dichiarato dall'assessore Picchi in una recente intervista a Greenreport). Non sono obbligatorie, e saranno effettuati studi alternativi. La legge regionale citata, in ogni caso, non si applica alla struttura di Montenero.
Passiamo alla seconda incomprensione. Nel documento di indirizzo si parla di "ipotesi alternative al progetto", ma non si intende una diversa localizzazione che tanto stava a cuore a Giannini e all'opposizione. Lo studio di fattibilità del Comune, quando parla di un progetto diverso da quello originale, intende il progetto dell'edificio e non parla di scelta del sito. Per quest'ultimo non c'è più niente da fare.
Mercoledì sera, il consiglio, e Giannini, hanno votato. L'ospedale sarà a Montenero.