[09/12/2009] News
LIVORNO. Il governo russo ha deciso di rafforzare i controlli sulle esportazioni di alcuni tipi di installazioni, equipaggiamenti e tecnologie nucleari. Intanto ha precisato le modalità delle loro forniture ai Paesi non (ancora) in possesso di armi nucleari. Lo si apprende od oggi, dopo che è stata resa nota un'ordinanza del Consigli dei ministri del governo federale russo datata 4 dicembre.
E' più che evidente che la decisione sia legata al dossier sul nucleare iraniano ed all'escalation polemica che nelle ultime settimane ha diviso Mosca e Teheran, che avevano intrattenuto fraterni rapporti di affari e buon vicinato energetico-politico.
Il governo Putin ora ordina: «Le informazioni sulle installazioni di arricchimento isotopico dell'uranio possono essere comunicate ai Paesi non detentori di armi nucleari al solo fine di permettere il controllo delle installazioni, dei loro impianti di sicurezza, sotto riserva che gli elementi chiave delle tecnologie non vengano rivelati».
Secondo quanto scrive oggi Ria-Novosti «L'esportazione delle attrezzature per l'arricchimento dell'uranio e per il trattamento chimico del combustibile nucleare usato non sarà possibile se il Paese non possessore di armi nucleari non è membro del Trattato di non proliferazione delle armi nucleari (Tnp) e se non rispetta scrupolosamente i suoi impegni. Inoltre, l'importazione deve essere approvata dall'Iaea e dal Consiglio di sicurezza dell'Onu».
Inoltre, i Paesi importatori devono garantire alla Russia che le attrezzature nucleari e gli impianti «Non saranno né copiato, né modificati» e devono riservare ai russi «Il diritto di controllare lo sfruttamento e di verificare il rispetto delle misure di sicurezza nucleare».
Un "cappotto" che sembra ritagliato sulle spalle dell'Iran, visto che l'india, che non aderisce al Tnp e che le bombe ce le ha già in abbondanza, ha avuto già tutti i lasciapassare dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica (Iaea) ed Onu per fare affari nucleari con i russi, gli americani e gli europei.
Proprio oggi il primo ministro indiano Manmohan Singh e il presidente russo Dmitri hanno annunciato l'intenzione di firmare un nuovo programma di cooperazione militare decennale per il 2010-2020. Se la Russia chiude il suo rubinetto nucleare per l'Iran sarà difficile trovare tecnologie e materia prima per moltiplicare per 6 il numero delle sue attuali installazioni e dotarsi di 10 nuovi siti per l'arricchimento dell'uranio al 20% che gli permetterebbero di realizzare quella bomba atomica che fino ad oggi è un sogno o un incubo.
Il 27 novembre il Consiglio dell'amministrazione dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica ha approvato una nuova risoluzione contro l'Iran che chiede a Teheran La risoluzione non ha ottenuto il sostegno di dieci Stati membri tra cui Malesia, Venezuela e Cuba che hanno votato contro.
Il ministro degli Esteri iraniano Manouchehr Mottaki ha detto all'agenzia Irib che «I Paesi che hanno votato sì alla risoluzione contro la Repubblica islamica sono ancora in tempo per recuperare il loro errore e riprendere la strada giusta». L'Iran ha inviato una lettere di critiche ad alcuni paesi, compresa la Russia, ed ha avvertito che «Non cederà a nessun tentativo di portare l'Iran a rinunciare al suo diritto al nucleare pacifico». Il governo iraniano ha però assicurato che «Nonostante la crescente pressione occidentale, non ha nessuna intenzione di ritirarsi dal Trattato di non proliferazione nucleare».