[10/12/2009] News toscana
PISA. Nell'incontro all'Arsenale per la presentazione della candidatura della Angiolini alle primarie regionali il prof Settis riguardo le politiche di tutela del paesaggio dopo l'emanazione del nuovo Codice dei beni culturali ha rivolto una pesante critica - anzi l'accusa di tradimento - alla Regione Toscana. Essa sarebbe, infatti, addirittura la capofila nell'azione contro la tutela del paesaggio in quanto antistatalista e facile ai ricorsi alla Corte costituzionale. Tralasciamo per un momento il fatto che Roma non scherza quando si tratta di intervenire contro leggi regionali istitutive di parchi e aree protette in Piemonte come in Liguria che prevedono proprio la tutela del paesaggio.
Dunque, la Toscana non saprebbe apprezzare le novità del nuovo codice che - anche se Settis non lo ricorda - ha separato la tutela paesaggistica da quella ambientale e naturalistica fissata dalle legge del 91 (quella sui parchi) e confermata dalla Convenzione europea del paesaggio. Specie per noi pisani e toscani questo non è un dettaglio trascurabile se ricordiamo che già assai prima della del 91 il nostro parco - oggi trentenne - si dotò del piano Cervellati che raccordava ambiente e paesaggio. Fu un piano insomma innovatore e anticipatore di norme ed esperienze molto importanti anche sul piano nazionale. Oggi in virtù del nuovo codice in Toscana come altrove il paesaggio ‘torna' in una sede distaccata e i parchi dovrebbero (anche se nessuno sa come si può fare) occuparsi solo della natura. Tanto è vero la Regione Toscana gli ha già tolto ai parchi come ha giustamente denunciato Lunardi presidente del nostro parco - dopo decenni - il rilascio dei Nulla Osta. Se tradimento in Toscana dunque c'è stato esso riguarda una delle nostre più importanti e qualificanti esperienze di governo del territorio che anziché valorizzare stiamo mortificando. E la ragione non attiene tanto al rapporto stato-regioni le cui competenze complessive ed ‘esclusive' sia per quanto riguarda il paesaggio che l'ambiente non sono in discussione, ma come si garantisce quella ‘trasversalitità' tra istituzioni e materie tante volte richiamata dalla Corte costituzionale. E l'aver separato nuovamente paesaggio e natura è quanto di meno ‘trasversale' si poteva fare.
Se poi la Regione Toscana rinuncia (o non riesce) a varare la nuova legge regionale sui parchi sulla quale aveva preso solenni impegni con ben due assessori il ‘tradimento' - se di questo vogliamo proprio parlare - più che nei confronti dello Stato lo è per quanto riguarda le sue competenze normative e responsabilità politiche. Il nuovo governo regionale che uscirà dalle prossime elezioni dovrà rimediare anche a questi ritardi e inadempienze.