[10/12/2009] News

Crescono i pendolari in Italia, il loro vero nemico? La strada...

GROSSETO. Cresce il numero dei pendolari e diminuiscono le risorse che  vengono destinate per garantire loro un servizio di qualità. Sono infatti 2milioni e 630mila i cittadini che si spostano in treno ogni giorno per raggiungere le città in cui lavorano o studiano, 200mila in più  rispetto al 2007 , ma il 67% delle risorse statali va alle strade e in metà delle Regioni neanche lo 0,1% del bilancio è destinato ai pendolari.

Tra il 2007 e il 2009, infatti, i passeggeri che viaggiano sulle linee locali sono cresciuti dell'8,2%, affermandosi quale principale voce della domanda di trasporto ferroviario in Italia, in un rapporto di 9 a 1 rispetto ai passeggeri trasportati ogni giorno sulle linee a lunga percorrenza (300 mila passeggeri circa) ma rispetto ai quali hanno minima o scarsa attenzione.

La rete di metropolitane delle città italiane è, con soli 161,9 km, la più corta d'Europa. Stesso discorso vale per le ferrovie suburbane che contano in totale 591,7 km di estensione rispetto ai 2033 km della Germania.

Questi sono alcuni dei dati raccolti durante la campagna Pendolaria di Legambiente, in cui si delinea  la situazione del trasporto ferroviario regionale e metropolitano in Italia, presentati oggi a Roma.

Una campagna che vuole dare visibilità ai cittadini utenti del trasporto locale e sostenere una battaglia di civiltà per avere treni nuovi, più numerosi e puntuali, carrozze pulite e non sovraffollate, servizi migliori nelle stazioni, maggiori informazioni ai viaggiatori, collegamenti e tariffe che migliorino gli spostamenti quotidiani riducendo il bisogno del mezzo.

La vita del pendolare è infatti dura e piena di disagi, nonostante qualche piccolo passo avanti sia stato compiuto di recente con la firma, in quasi tutte le Regioni, del nuovo Contratto di Servizio e una prima inversione di tendenza nei finanziamenti da parte del Governo per il prossimo triennio. Anche se queste piccole concessioni hanno poco a che vedere con il progetto 1000 treni per i pendolari, annunciato e mai realizzato e i nuovi treni annunciati rappresentano un'inezia rispetto alle necessità del servizio pendolare e gli investimenti ancora troppo sbilanciati su altri settori.

I pendolari del treno hanno infatti un nemico - secondo Legambiente- e questo nemico è la strada.

«L'invidia nei confronti dei pendolari delle altre città europee è del tutto condivisibile - ha dichiarato Edoardo Zanchini, responsabile Trasporti di Legambiente -. L'Italia è l'unico Paese in Europa che finanzia strade e autostrade con risorse pubbliche che sono doppie rispetto a quelle previste per le ferrovie nazionali e regionali. I Governi che si sono succeduti dal 2001 ad oggi hanno finanziato per il 67% delle risorse infrastrutture stradali».

Una scelta confermata dagli investimenti realizzati con fondi propri da quasi tutte le Regioni italiane (Campania e Puglia escluse) e dal governo anche nella legge finanziaria in corso.

In Abruzzo, Basilicata e Calabria negli ultimi 7 anni non è stata stanziata alcuna risorsa per le ferrovie, e in Liguria, Friuli, Molise, Sicilia  il 99% delle risorse è andato ai cantieri stradali: solo la Regione Campania supera con i propri investimenti nel 2009 l'1% delle spese di bilancio mentre in metà delle Regioni non si arriva nemmeno allo 0,1% del bilancio regionale.

Stessa cosa a livello nazionale con ben 400 milioni di Euro di sussidi agli autotrasportatori e 470 milioni di Euro per il Ponte sullo Stretto, che vanno a sommarsi a 1,2 miliardi di Euro già stanziati dal Cipe, nella finanziaria 2010. Mentre vengono rinviate opere che servono alla mobilità urbana come l'anello ferroviario di Roma, i passanti ferroviari di Torino e Palermo, i potenziamenti dei binari a Milano, Bologna, Bari. «Bisogna cambiare, ora.- prosegue Zanchini- Invertendo le priorità a favore del trasporto ferroviario e puntando a vincere la sfida della riduzione delle emissioni inquinati con l'obiettivo di avere 4 milioni di pendolari su ferro per il 2020».

I nuovi treni ad alta velocità che cominciano a circolare sui quasi 1000 chilometri di nuove linee non devono togliere attenzione e investimenti nei confronti dei treni pendolari. Per Legambiente, infatti, una migliore integrazione tra treni a lunga percorrenza e regionali insieme all'utilizzo anche per i treni pendolari delle nuove tratte ferroviarie ad alta velocità è la prospettiva su cui lavorare per potenziare il servizio ferroviario in Italia.

«Siamo convinti - ha dichiarato il presidente di Legambiente Vittorio Cogliati Dezza - che investire sul trasporto ferroviario pendolare sia una ricetta che fa bene alle città, al portafoglio delle famiglie, alla qualità della vita e alla crisi economica. La nostra mobilitazione vuole dare voce a cittadini che si battono per un interesse generale. In un periodo in cui sono venuti al pettine i nodi di una crisi economica, energetica e climatica globale, un forte rilancio del trasporto ferroviario pendolare rappresenta una scelta lungimirante. Non esiste infatti, una ricetta più utile per milioni di persone che oggi sono obbligate a muoversi in macchina rispetto al fornire una alternativa più comoda, economica e pulita come il treno. Se a Copenaghen si sta discutendo un accordo internazionale sulla riduzione delle emissioni di CO2  che impegni finalmente tutti i Paesi nella lotta ai cambiamenti climatici, in Italia l'obiettivo di migliorare la vita e la mobilità dei pendolari rappresenta una priorità ineludibile che si sposa perfettamente con le prospettive di un Paese più moderno e civile. Sono queste le infrastrutture che ci piacciono e che servono al Paese».

Torna all'archivio