[10/12/2009] News toscana

Il nostro impegno per l’ambiente toscano

FIRENZE. L'ambiente non può essere circoscritto dentro i confini amministrativi. Ma, qui più che in altri settori, se è giusto pensare globalmente, è altrettanto saggio agire localmente. E' in questo senso che si può a buon diritto parlare di ambiente toscano e delle politiche intraprese per mantenere in buona salute questa piccola ma preziosa parte del tutto planetario. E se i problemi anche da noi certamente non mancano, a buon diritto possiamo vedere il "bicchiere" toscano mezzo pieno.

Per farlo è sufficiente scorrere l'elenco - lungo, a dire il vero - delle cose fatte, delle riforme approvate, delle semplificazioni introdotte, degli aspetti normati dal governo regionale in questi cinque anni. La prima e, in tempo di crisi, più importante annotazione, è che nel periodo 2007-2010 la Regione ha stanziato 679 milioni di euro per le politiche ambientali, e ne ha già impegnati 226. Questi finanziamenti, si stima, possano aver creato 5.000 nuovi posti di lavoro nel settore ambientale e ulteriori investimenti, per un totale di 279 milioni di euro.

Ma il riformismo ambientale forte della Regione Toscana non si è limitato a questo. Abbiamo varato la riforma del ciclo dei rifiuti, con l'accorpamento degli Ato da dieci a tre, avviando il processo di aggregazione delle aziende del settore. Abbiamo dato il via a quella dell'Arpat, rafforzandone i compiti di controllo nell'accezione europea (monitoraggio, prevenzione e repressione) in materia ambientale. Abbiamo definito quella dell'Agenzia regionale recupero risorse che presto diventerà una società "in house" della Regione. Rimodellato il Lamma, il Laboratorio di monitoraggio e modellistica ambientale per lo sviluppo sostenibile, con la creazione del consorzio tra Regione e Cnr, potenziando la ricerca in un Paese dove si stanziano cifre irrisorie. Abbiamo approvato il Piano energetico regionale, quello per la qualità dell'aria, le linee guida per i termovalorizzatori e la legge che semplifica la normativa energetica e introduce facilitazioni per chi vuol installare impianti a rinnovabili.In questo momento sono all'esame del Consiglio regionale la legge sulla qualità dell'aria e quella sulle Valutazioni strategica e di impatto ambientale.

Abbiamo poi sottoscritto due accordi: con Enel per disciplinare lo sfruttamento geotermico, raddoppiare le ricadute economiche nei sedici comuni interessati dalla geotermia, finanziare la ricerca di tecnologie a minor impatto ambientale, promuovendo studi per monitorare il delicato territorio amiatino e la salute dei cittadini di tutti i comprensori geotermici. Con Syndial per porre fine alla annosa questione delle bonifiche minerarie nella provincia di Grosseto, per restituire quei territori alla valorizzazione turistica all'interno del Parco Archeo Minerario.

Ma questo riformismo forte sta dando i frutti sperati? E' presto per dirlo, visto che i progressi in campo ambientale non si misurano in mesi, e permangono alcuni elementi di criticità: Sui rifiuti, sia urbani che speciali, la eccessiva dipendenza dalle discariche per mancanza degli impianti di recupero e trattamento. E' vero che la Toscana è la regione più "riciclona" del Centro Italia, con il 36,58% dei rifiuti raccolti in forma differenziata, ma sebbene questo sia il primo aumento del 3% registrato dal 2003, siamo ancora lontani dal traguardo del 45%, fissato a livello nazionale. Siamo in procinto di sottoscrivere tre accordi per favorire il riciclo del materiale differenziato: con la grande distribuzione, con Corepla e Cic, i due consorzi nazionali, per una tracciabilità del rifiuto differenziato in Toscana.

Una ricerca condotta dal sistema statistico della Regione tra 5.000 toscani, ha misurato il livello di soddisfazione per il luogo in cui vivono. Più di 9 su 10 (il 92,6%) si dichiara molto o abbastanza soddisfatto. Pensano insomma di vivere in un bell'ambiente. Se a questo si aggiunge che due toscani su tre si dichiarano soddisfatti della qualità dell'aria, che sono aumentati (a 4 su 10) quelli che affermano di bere l'acqua del rubinetto, che cresce (dal 79 all'84%) la percentuale di coloro che dichiarano di praticare la raccolta differenziata e che nel definire con una sola parola la loro regione quattro su dieci la giudicano "ospitale", che è "vivibile" per il 36,2%, "ricca" per l'8,2% e "moderna-innovativa" per il 3,6%, allora forse possiamo affermare che non siamo i soli a giudicare il famoso "bicchiere ambientale alla toscana" mezzo pieno.
Insomma, ci sono tutte le premesse perchè la prossima legislatura si caratterizzi per quella in cui l'ambiente diventi il filo conduttore dello sviluppo economico e sociale della nostra regione.

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