[10/12/2009] News toscana

Rigassificatore di Rosignano? Per la Provincia di Livorno si può a fare, ma a certe condizioni...

LIVORNO. La  Provincia di Livorno apre definitivamente al progetto del rigassificatore di Rosignano proposto da Edison Bp e bocciato dalla Regione. Non c'è ancora un sì definitivo, il dibattito politico è solo all'inizio, ma per l'assessore provinciale all'energia Cristiano Toncelli, l'impianto potrà essere realizzato se rispetterà le prescrizioni della Regione e della Provincia. Una di queste, prevede lo smantellamento del pontile esistente e la realizzazione di una condotta sottomarina. Il tutto per evitare problemi di sicurezza alla navigazione e diminuire l'impatto ambientale. Ma prima servono certezze sulle concrete conseguenze di tutto l'intervento e sulle ricadute sul territorio. Anche di quelle che vengono considerate positive.

«Ci riserviamo una valutazione politica definitiva quando avremo nei nostri uffici la valutazione di impatto ambientale del ministero e una risposta dell'ente proponente alle nostre prescrizioni - ha spiegato Toncelli». La presa di posizione dell'assessore è arrivata al termine della Commissione energia convocata oggi pomeriggio a Palazzo Granducale nella quale è stato dato molto spazio alla discussione sul metanodotto Galsi che dall'Algeria porterà metano in Sardegna e poi a Piombino e da qui dovrebbe andare all'Isola d'Elba. Uno dei tanti progetti da inserire nella pianificazione energetica che oggi, sembra quanto mai in evoluzione. Almeno per le numerose proposte che arrivano sui tavoli della politica e per i quali spesso non vi è una programmazione complessiva.
Il rigassificatore di Rosignano non potrà essere comunque incluso nel piano energetico provinciale. La gerarchia degli strumenti, con un effetto a cascata, vincola le scelte provinciali a quanto deciso dalla giunta di Martini. «Con il Pier, la Regione ha detto che il rigassificatore deve essere uno soltanto, quello di Livorno - ha spiegato Toncelli. Ma  se non potremo inserire nel piano provinciale la richiesta della Edison, dovremo in ogni caso tener conto e valutare le ricadute positive in termini industriali e di sviluppo che l'impianto può portare nel nostro territorio. Oggi è molto difficile attirare aziende, cerchiamo di non far scappare quelle che già ci sono. Non diciamo sì, diciamo che valuteremo le risposte dell'azienda proponente alle nostre istanze».

Un possibilismo che spiana la strada a chi, nel dibattito nato dopo la bocciatura della Regione, ha considerato il rigassificatore di Rosignano una possibilità concreta per creare occupazione e rilanciare molte aziende dell'indotto. Secondo i tecnici provinciali che hanno svolto un'analisi delle compatibilità dell'impianto, per migliorare l'impatto ambientale è necessario non solo non allungare (fino a 400 metri) il pontile esistente, ma sopprimerlo e sostituirlo con una piattaforma a largo e una tubatura subacquea. A queste condizioni, il rigassificatore si può fare anche se non indicato nel Pier e nel piano energetico provinciale in via di approvazione (la bozza definitiva sarà pronta per gennaio 2010). Quest'ultimo strumento dovrà su questo punto essere per forza di cose, vago o generico.

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