[22/07/2009] News
LIVORNO. «Finanziamenti per 500 milioni di euro all'industria aeronautica per progetti di ricerca altamente innovativi di interesse per la sicurezza nazionale, da erogarsi in 15 anni». Nonostante la fase di crisi, sono stati autorizzati ieri dal Comitato per lo sviluppo dell'industria aeronautica, presieduto dal ministro Claudio Scajola.
Si completa così, spiega il ministero in un comunicato, il piano di interventi avviato dal ministro dello Sviluppo economico nel dicembre scorso per il rilancio - come sta avvenendo in altri Paesi (ma non è proprio così e vedremo dopo perché, ndr) - di un settore strategico.
«L'industria aeronautica italiana - ha dichiarato il Ministro Scajola - ha raggiunto livelli di eccellenza e genera importanti ricadute tecnologiche, economiche e sociali anche grazie a un forte coinvolgimento nei progetti di sviluppo di numerose piccole e medie imprese tecnologicamente avanzate, dislocate su gran parte del territorio nazionale. Con i nuovi finanziamenti in ricerca intendiamo consolidare questa posizione di leadership, migliorando al contempo la sicurezza del Paese».
Ma vediamo quali sono i progetti: lo studio di una versione dedicata per impieghi di sicurezza nazionale del convertiplano (aereo che decolla e atterra in verticale come un elicottero); lo sviluppo di un elicottero medio fortemente innovativo (8 tonnellate) per missioni di esplorazione, appoggio tattico, ricerca e salvataggio in ambiente non amichevole; ricerche per realizzare componenti strutturali in compositi avanzati per futuri aeromobili militari e di impiego per la sicurezza nazionale e l'esame preliminare del completamento del carrello di nuova concezione per bimotori tattici.
Peccato che la notizia arrivi proprio nello stesso giorno in cui Obama, presidente degli Usa, decide di - con voto del senato 58 voti contro e 40 a favore vedi Repubblica di oggi - di approvare i tagli e di fatto bloccare la produzione dei ‘caccia invisibili', gli F-22. Con un risparmio di 1.75 miliardi di dollari.
Certo ci sono anche pesanti ricadute nel campo lavorativo, ma scegliere di non investire in macchine da guerra e riorientare i soldi pubblici verso qualcosa di più costruttivo dovrebbe essere un imperativo di un governo lungimirante che ha la sostenibilità ambientale e sociale come orizzonte. Ma anche da questa scellerata iniziativa di questo scellerato governo si capisce che aria tira in questo sconsolante Paese. (af)