[18/12/2009] News
LIVORNO. I 7 capodogli andati a morire su una spiaggia pugliese alle Foci del Varano non hanno riscosso molta attenzione e pietà, i giornali ed internet hanno probabilmente riservato più attenzione alle vecchie foto della mattanza dei globicefali in qualche sperduto arcipelago atlantico che al più grande spiaggiamento di grandi cetacei di cui si abbia notizia in Italia.
Eppure questi giganti del mare potrebbero essere vittime, se non proprio della "cattiveria", della noncuranza degli esseri umani ed il consumismo e le moderne attività umane avrebbe fatto ai cetacei quel che nelle Fær Øer è provocato da lame ed uncini affilati in un antico massacro rituale di iniziazione maschile. E forse l'agonia dei capodogli mediterranei è stata più lunga del cruento bagno di sangue dei loro cugini odontoceti dei mari settentrionali.
A rivelare cosa potrebbe essere successo sulle coste del comune di Peschici ci prova oggi il professore Giuseppe Nascetti, pro-rettore dell'università della Tuscia, uno dei maggiori esperiti al mondo di parassitologia ed ecologia marina, che ha partecipato alla valutazione delle cause dello spiaggiamento e della morte dei capodogli in Puglia. Negli stomaci di 4 dei 7 cetacei sono stati trovati plastica, pezzi di corda, scatole e contenitori di vari materiali che i capodogli potrebbero aver scambiato per calamari, il loro cibo.
Nascetti spiega che «Quello che sembrava il capobranco ne aveva lo stomaco colmo. Un po' meno gli altri tre. Ma la morte di tutti e sette gli esemplari è riconducibile al fatto che i tre capodogli che non avevano ingerito oggetti di plastica abbiano seguito il capobranco andando come lui a morire sulla spiaggia. Un comportamento legato allo spirito gregario ai gruppi di giovani maschi».
Le cause sarebbero da ricercare non certo nella "stupida" voracità di questi intelligenti cetacei ma nelle attività umane che li disturbano e confondono in un mare improvvisamente diventato troppo piccolo: «Ritengo che siano stati disturbati dall'intenso traffico delle navi nell'Adriatico - dice Nascetti - E non solo quelle militari con i loro sonar. Alcune grandi imbarcazioni eseguono ricerche di idrocarburi al di sotto dei fondali marini emettendo forti ed improvvisi rumori che interferiscono con i sistemi di ricerca di cibo dei capidogli disorientandoli. Tutti gli spiaggiamenti di cetacei che avvengono sono riconducibili all'inquinamento materiale e acustico che, dopo la terraferma, sta invadendo anche i mari».
Nascetti invierà i risultati delle sue indagini sulle carcasse dei capodogli spiaggiati nel Gargano alle autorità pugliesi e al ministero dell'Ambiente.