[18/12/2009] News
LIVORNO. Geraldo Lucio Tiago Filho, un ingegnere meccanico che insegna all'università federale brasiliana di Itajubá ha inventato una micro centrale idroelettrica chiamata "Hidropolio" che potrebbe consentire ad alcune comunità isolate del Brasile (circa 10 milioni di persone) di ottenere energia pulita con un basso impatto ambientale.
La micro centrale brasiliana (Pch) funziona all'interno di fiumi e torrenti e rifornisce di energia batterie che poi distribuiscono l'elettricità. Il programma "Luz para Todos" del Brasile per raggiungere i suoi obiettivi si basa soprattutto sulla distribuzione di generatori a diésel, inquinanti e spesso difficili da far arrivare in aree molto isolate. Hidropolio elimina i combustibili fossili e sfrutta l'energia dei corsi d'acqua «Con un impatto quasi inesistente per la natura».
La micro centrale potrebbe essere presto prodotta a livello industriale ed ognuna può fornire almeno 500 watt, un manna per le famiglie delle comunità isolate e attualmente prive di corrente elettrica.
Il problema è che anche in Brasile queste micro centrali idroelettriche vengono trattate dalle autorità come se fossero grandi impianti, invece, secondo Tiago Filho «Le Pch, così come l'eolico e le biomasse, costituiscono un importante potenziale disponibile nel nostro Paese, oltre ad essere una forma di energia poco impattante».
Le Pequenas Centrais Hidrelétricas non richiedono la costruione di grandi dighe e «Le micro sono solitamente costruite vicino alle sorgenti dei fiumi e con uno scarso impatto sulla fauna; quando sono collocate lungo il percorso di fiumi pianeggianti, le dighe potrebbero avere impatti sulla migrazione dei pesci , ma questo può essere evitato con "scale" per i pesci».
Il risultato sono piccoli bacini con una ridotta superficie allagata, nessuno spostamento di popolazioni per far spazio all'impianto idroelettrico, nessuna regolazione dei bacini idrici, scarso o nullo impatto sullo spostamento dei pesci perché le Pch vengono realizzate a minte di barriere naturali che già non lo consentono.
Attualmente in Brasile sono in funzione più di 340 piccole centrali idroelettriche, con una potenza media di circa 2.767 MW, che forniscono il 2,65% dell'elettricità del Paese. Molto più dell'eolico che in Brasile é ancora fermo allo 0,4%. Una cosa abbastanza comprensibile, visto che il Brasile dispone di un immenso potenziale idroelettrico e che probabilmente se non vuole realizzare nuove centrali a carbone o nucleari potrebbe trovarsi obbligata ad investire anche in grandi dighe per sostenere il suo elevato ritmo di crescita senza far aumentare troppo le emissioni.
Le micro centrali idroelettriche, insieme al risparmio energetico ed alle fonti rinnovabili, potrebbero rappresentare quella soluzione per la produzione diffusa di energia utili a evitare la realizzazione di gigantesche dighe con grossi imnpatti sulla foresta amazzonica e nell'intero Brasile.