[21/12/2009] News
Egregio dottor Gianfranco Bologna, ho letto il suo articolo in oggetto (vedi link) e non sono riuscito a ..."passarci sopra" senza un breve commento. Incredibile, direi addirittura "demenziale" (la prego di capire, non vuole essere un'offesa, ma è difficile trovare un'altra espressione che possa in breve riassumere l'insieme di ciò che lei evoca con il suo scritto) nei suoi contenuti.
Estrapolo solo alcuni passaggi, perché ci vorrebbe almeno il doppio delle battute per replicare a quanto descritto:
"Faranno discorsi preoccupati sulla minaccia per il pianeta e sulla necessità di agire. Annunceranno che questo problema è di tale importanza da superare qualsiasi tradizionale divisione politica e che richiede un consenso bipartisan. Inciteranno tutti a darsi da fare per affrontare l'enormità della minaccia. E poi scopriranno, con grande delusione, che non stati fatti progressi, che questi ultimi sono in realtà assai difficili da ottenere, e che la decisione sul da farsi dovrà ancora una volta essere posticipata." ?
Ma quale minaccia ! Basta con questo catastrofismo opportunista e strumentale. La scienza, quella vera dice esattamente l'opposto, per non parlare poi delle forzature strumentali dei vari rapporti IPCC e relativi estensori.
"L'avviare concretamente un percorso verso un'economia "de carbonizzata" che faccia a meno dell'utilizzo dei combustibili fossili, base essenziale dello stile di vita consumistico che si è diffuso, almeno culturalmente, su tutto il pianeta, costituisce una sfida epocale e straordinaria....."
Economia de carbonizzata ? Ma si rende conto cosa vorrebbe dire ? Ma qual è l'obiettivo: la vita che conducono 1,6 miliardi di nostri simili in Africa e nei Paesi poveri dell'Asia, nella miseria, senza elettricità ed acqua potabile e con una vita (di stenti) media di 45-50 anni? Stile di vita consumistico che si è diffuso, almeno culturalmente, su tutto il Pianeta ??? (Appunto, veda il commento che precede!).
" .........peggiore industria professionale del negazionismo scientifico degli stessi problemi ambientali, a cominciare da quelli climatici)."
Negazionismo scientifico ! Incredibile. Per lei basta ribaltare di 360 ° la realtà per farla diventare un credo ?
Abbia pazienza, ma è davvero incredibile.
P.S.: Visto che aborrisce le comodità, immagino che dopo la vacanza di Copenhagen, rientrerà a piedi, in bicicletta o con una barchetta a vela, vero ??? Davvero incredibile.
Comunque, Buon Natale.
Rinaldo Sorgenti
Gentile dottor Sorgenti,
rispondo al suo commento al quale non desidero fornire aggettivazioni di sorta, lasciando ai lettori ogni giudizio:
1. Non comprendo a quale "scienza" lei si richiami parlando del cambiamento climatico. La conoscenza scientifica prosegue con ricerche che vengono pubblicate su riviste internazionali sottoposte a vaglio e verifica. Allo stato attuale della conoscenza scientifica non esiste alcuna ipotesi alternativa, validata e approvata dalla comunità scientifica internazionale, che interpreti il riscaldamento globale in atto come dovuto a fattori naturali e non antropogenici. Nel caso lei ritenesse il contrario dovrebbe farmi avere l'eventuale lavoro scientifico che dimostra, prove alla mano, il contrario di quanto sinora consolidato dalla comunità scientifica, verificando però che non sia già stato, a sua volta, sottoposto a smentita da lavori successivi.
2.Questo è il modo di procedere della scienza. Opinioni e pareri, tutti ovviamente legittimi, restano opinioni e pareri ed hanno valore per la scienza solo nel momento in cui si traducono in lavori scientifici referati. Idem non hanno valore scientifico gli scambi di e-mail. Ad esempio, nello specifico del cosidetto scandalo del "climate-gate", si tratta di scambi di e-mail, soprattutto della fine anni Novanta, relative ad un lavoro scientifico di Mann e collaboratori che è stato poi validato anche da uno specifico rapporto del National Research Council statunitense e successivamente da i numerosi altri lavori scientifici che hanno affinato e migliorato i dati originali, come avviene nella migliore ricerca scientifica.
3.Non a caso a Copenaghen oltre 100 capi di stato e di governo e delegazioni dei paesi di tutto il mondo hanno cercato di trovare soluzioni per prevenire l'ulteriore interferenza antropogenica pericolosa per il sistema climatico. O, forse, secondo il suo parere, erano riuniti per discutere del "nulla" ?
4.Esiste una notevolissima documentazione sull'industria professionale del negazionismo che, utilizzando gli stessi metodi del negare e buttare discredito agli scienziati che lavoravano per comprendere gli effetti deleteri dell'uso del tabacco sul corpo umano, si muove alacremente, con ingenti finanziamenti, per negare il legame tra impatto umano e modifica del sistema climatico. Come quella del tabacco era finanziata dalle multinazionali del tabacco così quella climatica è finanziata dalle grandi industrie carbonifere, petrolifere, automobilistiche ecc. Tra i tantissimi le suggerisco di leggere i rapporti in merito pubblicati dall'Union of Concerned Scientists .
5.Di economia de carbonizzata parla l'intera comunità internazionale che cerca di avviarsi, con innovazione e capacità di futuro, verso società umane che inevitabilmente dovranno fare a meno dei combustibili fossili, sia perché si tratta di risorse non rinnovabili e sia perché producono effetti estremamente pericolosi sull'intero sistema climatico. Non è possibile fornire uno stile di vita occidentale agli attuali 6,8 miliardi di abitanti ed ai previsti 9,1 miliardi del 2050 (come indicato dall'ultimo "Population Prospect 2008" delle Nazioni Unite) i sistemi naturali del nostro pianeta non ce la fanno a sostenere tali impatti, come dimostra chiaramente tutta la scienza e quindi è evidente che bisogna percorrere strade alternative con le migliori tecnologie disponibili e stili di vita più sobri da parte dei ricchi della Terra. I poveri del pianeta oggi, come lei ben sa, non dispongono di energie da combustibili fossili ma da biomassa e certo non è la magnanimità delle multinazionali che li aiuta (credo, solo per fare un esempio, che lei conosca bene la drammatica condizione di vita delle popolazioni indigene del delta del Niger, dove operano tante multinazionali dei fossili)
6. Non sono stato a Copenaghen e, in ogni caso, cerco nel mio piccolo di fare la mia parte per ridurre la mia impronta ecologica, dalla casa ai trasporti pubblici ed all'alimentazione, per senso di responsabilità.
Ricambio gli auguri di buon Natale e buone feste,
Gianfranco Bologna