[21/12/2009] News
LIVORNO. L'Africa ha fatto fuoco e fiamme al vertice di Copenhagen, dal quale é uscita delusa, ma con onore, consapevole che per la prima volta é riuscita a scompaginare i giochi dei grandi ed a diventare punto di riferimento per i piccolo ed i deboli.
Hanno parlato anche di questo il dittatore libico Muammar Gheddafi, presidente di turno dell'Unione africana, ed il presidente del Senegal Abdoulaye Wade nel loro recente incontro a Tripoli durante il quale hanno fatto il punto sulla Cop 15 dell'Unfccc.
Secondo l'agenzia di stampa ufficiale libica Jana «Nel corso di questo incontro, il presidente Senegalese ha presentato un rapporto dettagliato sui risultati della conferenza di Copenhagen e sulla posizione Africana riguardante questa conferenza».
Ma è stato solo il punto di partenza per un discorso più ampio che probabilmente riguarda le strategie per strappare risultati (e finanziamenti) ai colloqui sul clima di Bonn di metà 2010 e alla Cop 16 del Messico. Wade ha infatti presentato a Gheddafi le sue proposte sulle energie alternative che proporrà alla prossima sessione dell'Unione Africana.
Il 17 dicembre a Copenhagen il presidente del Senegal aveva invitato l‘Africa e l'Europa ad impegnarsi per costruire nel continente africano una gigantesca centrale solare per «fare dell'energia gratuita per le popolazioni. Solo l'energia solare, che è abbondante in Africa, resta in eterno. E' per questo che proponiamo la costruzione di un'immensa centrale solare nel Sahara per fornire energia gratuita all'Africa e ad un costo marginale per l'Europa».