[28/12/2009] News
LIVORNO. La Swedish international development cooperation agency (Sida) ha stanziato oltre tre milioni di scellini tanzaniani (circa 2,2 milioni di dollari) per la realizzazione di un progetto di energia solare nelle regioni rurali della Tanzania.
Il commissario aggiunto per l'energia e i minerali della Tanzania, Hosea Mbise, ha spiegato in una conferenza stampa che il progetto "Greener electricity for rural Tanzania" ha l'obiettivo di eliminare gli ostacoli nello sviluppo del settore dell'energia solare in Tanzania dimostrando che così si potrà assicurare energia affidabile alle comunità rurali di uno dei Paesi più poveri del mondo.
Secondo Mbise gli ostacoli che impediscono la realizzazione di impianti fotovoltaici in un Paese dove il sole non manca certo sono diversi: «il costo di installazione elevato delle infrastrutture dell'energia solare, il basso livello di sensibilizzazione del popolo riguardo all'energia rinnovabile, il numero limitato di tecnici per l'installazione delle attrezzature dell'energia solare e la bassa partecipazione delle imprese private agli investimenti. Il progetto è importante per i popoli che vivono nelle regioni rurali».
Mbise ha ricordato che il progetto solare svedese-tanzaniano ha preso il via nel 2005 e da allora sono stati formati oltre 150 imprenditori del settore legato agli investimenti nell'energia solare, «Maggiori sforzi sono sviluppati per assicurare che la formazione si espanda all'insieme del Paese e che gli abitanti dei villaggi possano ricevere i servizi elettrici».
L'energia è un settore prioritario per la Sida in Tanzania, dove la Svezia ha già sostenuto l'espansione dell'energia idroelettrica. Anders Nordström, direttore generale della Sida, spiega: «Se saremo in grado di espandere l'energia elettrica, avremo anche migliorato le condizioni per la crescita economica, lo sviluppo sociale e per la riduzione della povertà. Investire in energia elettrica è un modo efficace per aumentare il livello di vita delle persone. L'energia elettrica è importante per ottenere scuole, ospedali e uffici pubblici che funzionino 'a funzionare. Prevede per gli abitanti un maggiore accesso alle informazioni via radio e TV ed è anche importante per espandere il commercio locale e l'industria».
Secondo Anne-Lie Engvall, un'esperta di energia della Sida, «In un'area che la Sida ha supportato, gli investitori non erano interessati fino a quando non hanno scoperto che l'elettricità era nella loro strada. Il business è più economico da gestire ed ampliare con la rete elettrica piuttosto che con l'utilizzo di generatori diesel».
Ma c'è anche un importante risvolto sociale: l'illuminazione nelle strade e in altri luoghi pubblici migliora la sensazione di sicurezza, in particolare per donne e bambini, le case diventano un ambiente più sano con la sostituzione delle inquinanti lampade a petrolio e l'elettricità permette ai bambini di studiare anche la sera.
Nel 2008 il governo svedese ha deciso di investire 500 milioni di scellini tanzaniani per l'elettrificazione delle regioni di Iringa e Ruvuma, nel sud-ovest della Tanzania, fornendo l'elettricità a un milione e mezzo di persone.
Le condizioni poste dagli svedesi sono il rispetto dei diritti umani e dell'ambiente e la Sida fornisce direttamente il suo sostegno finanziario alla Tanesco, la società elettrica della Tanzania che si é impegnata a progettare e realizzare gli impianti tenendo conto delle reali esigenze degli abitanti delle zone che ricevono l'elettricità.
La metà dell'energia elettrica che viene prodotta in Tanzania proviene dall'idroelettrico, l'altro 50% da gas naturale e altri combustibili fossili. Fino ad ora, nelle zone rurali che non possono essere raggiunti dalla rete elettrica nazionale, quando va bene ci sono generatori elettrici a diesel.
«I nostri investimenti hanno ridotto le emissioni di anidride carbonica in Tanzania - dice la Engvall - Nelle reti nazionali, l'energia idroelettrica e gas naturale stanno sostituendo i motori diesel, che vengono cacciati anche dalle centrali elettriche rurali dai nuovi impianti di energie rinnovabili».