[30/12/2009] News
LIVORNO. Le possibilità di scampare all'estinzione per l'antilope nera gigante (Hippotragus niger variani), una rara sottospecie che vive solo in Angola (o meglio nella sola provincia di Malanje), si stavano rapidamente riducendo, ma sono migliorate grazie alla cooperazione tra il governo di Luanda e gli Stati Uniti d'America.
Gli Usa hanno fornito il sostegno economico e scientifico necessario per proteggere quella che in portoghese si chiama palanca negra gigante e l'ambasciatore statunitense in Angola, Dan Mozena, spiega su America.gov che «Mentre l'Angola ha istituito dei santuari per la conservazione, la salvaguardia e la protezione dell'antilope nera - il simbolo della sua nazionale di calcio e della sua compagnia aerea - gli stati uniti sono fieri di appoggiare i suoi sforzi».
A dire il vero la palanca negra era stata data per estinta durante la guerra civile seguita all'indipendenza dell'Angola, ma questo bestione alto fino a 150 cm. al garrese e pesante fino a 240 kg. è riapparso miracolosamente negli anni '80 e poi prove fotografiche del 2006 hanno f definitivamente stabilito che qualche esemplare era scampato ai fucili dei ribelli dell'Unita e dell'esercito regolare angolano. Si ignora quale sia il vero numero delle antilopi nere dell'Angola, ma è chiaro che è molto ridotto.
Solo 10 esemplari (9 femmine ed un maschio) di questa specie sono stati catturati nell'estate 2009 ed attualmente vivono sicuri nel santuario di Boma, nel parco di Cangandala e i ricercatori Usa sperano che riescano a riprodursi e moltiplicarsi nel 2010 per contribuire a mitigare la minaccia di estinzione che pesa sulle antilopi nere giganti.
Il contributo statunitense prevede anche il finanziamento della prevenzione e della lotta al bracconaggio e il water and forest service Usa ha fornito ai guardiacaccia dei parchi nazionali anche le nuove divise che dovranno utilizzare durante i loro pattugliamenti.
Mozena ha spiegato che «L'istituzione di questo santuario per l' Hippotragus niger nelle provincia di Malanje è un progetto immenso che merita di essere salutato ed apopoggiato da tutti perché simbolizza il nostro rispetto ed i nostri sforzi comuni per proteggere il nostro mondo, al fine di lasciare questo patrimonio alle generazioni future perché abitino un pianeta in cui gli animali e gli esseri umani coabiteranno in armonia, per una vita migliore per tutti sulla terra».
Il governo statunitense ha approvato una serie di contributi per iniziative di salvaguardia della natura in Angola, un Paese che apparteneva al blocco sovietico e che è governato da un partito, il Mpla, che (molto) teoricamente si rifà ancora al marxismo e con una bandiera che rispecchia ancora la vocazione "socialista" del Paese, annegata nel petrolio e nella corruzione e sfiancata da una guerra civile infinita dalla quale solo ora l'Angola sembra in grado di venir fuori.
Il progetto per la salvaguardia dell'antilope nera gigante prevede anche che gli americani forniscano assistenza a livello di cure veterinarie, per la gestione dei santuari e per le iniziative di sensibilizzazione sull'importanza della salvaguardia delle zone dove vivono ancora gli ultimi esemplari di palanca negra gigante.
Per attuare il programma di ripopolamento e protezione l'area di conservazione della palanca negra Gigante sarà portata dagli attuali 400 a 3.000 ettari ed lavori di ampliamento inizieranno nel "período de cacimbo" (primavera-estate) del 2010.
Il coordinatore del progetto, Pedro Vaz Pinto, spiega all'agenzia Angop: «Stiamo aspettando che le nove femmine e il maschio possano riprodursi con calma, il prossimo anno daremo importanza a Cangandala con l'aumento del santuario, dove sono protette. Spero che ci saranno nuovi cuccioli prima di giugno del prossimo anno e che agli sforzi avviati per proteggere gli altri esemplari ospitati nella riserva di Luando, seguano altri lavori scientifici».