[30/12/2009] News toscana

L’elettrodotto di Lucca tra sostenibilità ambientale, sociale ed economica

FIRENZE. Dopo l'audizione del 12 novembre, in cui la commissione Territorio e ambiente in consiglio regionale ha posto a confronto esponenti di Terna, degli enti locali, delle associazioni ambientaliste (Legambiente, Wwf) e di difesa del paesaggio (Italia nostra), lo scorso 22 dicembre la vicenda dell'interramento delle linee ad alta tensione in fase di risistemazione della tratta già esistente in alcune frazioni di Lucca è stata affrontata in consiglio comunale.

All'audizione di Legambiente e del locale comitato "Le vie del vino e dei tralicci" ha fatto poi seguito la presentazione di una mozione da parte dell'esponente del Pdl locale (e consigliere regionale) Maurizio Dinelli, che già nel c.r. del 12 novembre aveva sostenuto che «se da una parte si deve prendere atto degli accordi firmati, dall'altro occorre riconoscere il deterioramento del territorio con ‘cattedrali di tralicci' che sono sotto gli occhi di tutti».

La vicenda è, come già abbiamo riportato varie volte, complessa, perché investe non solo questioni paesaggistiche, ma anche legate all'effettività degli accordi intrapresi nel recente passato (e quindi all'efficacia dell'azione stessa di governo del territorio) e alla più giusta allocazione delle risorse: è chiaro, cioè, che la vicenda lucchese (così come, per certi versi, quella analoga in corso all'Elba, che è stata discussa nello stesso consiglio regionale del 12 novembre) apre prospettive di non poco conto su quali compromessi possano essere individuati tra la necessaria sostenibilità ambientale, sociale (e, possiamo dire, anche "paesaggistica") di interventi come quello previsto e l'altrettanto importante aspetto legato alla sostenibilità economica dell'intervento stesso.

Stime prodotte da Terna stessa riguardo all'elettrodotto Udine-Redipuglia, ad esempio, parlano di un costo dei cavi interrati (per messa in opera, gestione e manutenzione) «14 volte superiore» a quello dei cavi aerei, e sono reiteratamente citate anche questioni legate alla sicurezza degli approvvigionamenti, a causa della facile accessibilità dei cavi interrati.

Riguardo allo specifico caso di Lucca, stime della locale sezione di Legambiente (calcolate a partire da documenti del comune stesso) parlano di un differenziale di costo tra linea aerea e linea interrata «compreso fra i 400000 - 600000 EUR/km», in funzione delle soluzioni tecnologiche adottate. E, dovendo l'interramento richiesto sulle linee nel lucchese coinvolgere solo 7,5 km in totale, è chiaro che se i numeri sono questi le risorse economiche aggiuntive necessarie sarebbero limitate.

Per fare il punto sulla situazione, abbiamo contattato Michele Urbano, presidente di Legambiente Lucca (vedi link in fondo alla pagina), che ha spiegato come non solo questioni legate alle proteste della cittadinanza, ma anche indicazioni contenute nel Piano territoriale provinciale (Ptc) e un atteggiamento di "non chiusura totale" da parte di Terna lascino aperte prospettive per una effettiva riduzione dell'impatto paesaggistico dell'intervento di risanamento delle linee.

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