[11/01/2010] News

Oggi Berlino inaugura l'anno mondiale della biodiversità

GROSSETO. La biodiversità è vita. La biodiversità è la nostra vita. Con questo slogan l'Unep lancia il 2010 come Anno internazionale della biodiversità (Iyb). Oggi a Berlino l'inaugurazione ufficiale presso il museo di Scienze naturali alla presenza del cancelliere Angela Merkel, mentre il segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon sarà virtualmente alla cerimonia con un videomessaggio in cui spiegherà come la crescita delle attività umane stia impoverendo la diversità delle specie a un tasso «mille volte superiore» a quello naturale.

Filo conduttore dell'Iyb sarà la Convenzione Onu sulla diversità biologica, firmata alla Conferenza di Rio de Janeiro nel 1992, assieme alla Convenzione sui cambiamenti climatici, che individua tre obiettivi fondamentali: la conservazione della diversità biologica, l'utilizzazione durevole dei suoi elementi e la ripartizione giusta ed equa dei vantaggi derivanti dallo sfruttamento delle risorse genetiche.

L'obiettivo del raggiungimento di una significativa riduzione del tasso di perdita della biodiversità che la comunità internazionale si è data, attraverso prima la Convenzione sulla diversità biologica con la Conferenza delle Parti del 2002, ribadita nel summit mondiale sullo sviluppo sostenibile di Johannesburg del 2002 ed infine il World summit delle Nazioni Unite del 2005 (per la verifica del raggiungimento degli Obiettivi del millennio), scade proprio nel 2010.

A livello europeo, lo strumento principale per lo sviluppo delle attività di conservazione della biodiversità è Natura 2000, la rete ecologica diffusa su tutto il territorio dell'unione per garantire il mantenimento a lungo termine degli habitat naturali e delle specie di flora e fauna minacciati di estinzione o ormai rari. Nella rete Natura 2000 ricadono le zone speciali di conservazione (Zsc) istituite dagli stati membri e comprende anche le Zone di protezione speciale (Zps) previste dalla Direttiva Uccelli.
Ma l'obiettivo 2010 di frenare l'erosione della biodiversità in ambito europeo non sarà però raggiunto. La valutazione fatta dall'Agenzia europea per l'ambiente, basandosi sull'utilizzo di 26 indicatori specifici elaborati nell'ambito delle linee guida per la biodiversità biologica europea al 2010 (il cosiddetto Sebi 2010) indica che questa è ancora critica e che l'attuale risposta politica al fenomeno è assolutamente insufficiente a bloccarne la drammatica erosione.

«Abbiamo necessità di una svolta - ha detto a tale proposito, nel corso della cerimonia d'inaugurazione, il cancelliere Merkel - assolutamente adesso, e non chissà quando».

Dall'anno della sua dichiarazione, la Cbd è stata ratificata da circa 200 paesi e in qualche modo rafforzata all'ultimo vertice G8 di Siracusa dove è stata sottoscritta la Carta sulla biodiversità dai ministri dell'Ambiente G8 oltre ai colleghi di Australia, Brasile, Cina, Repubblica Ceca, Egitto, India, Indonesia, Messico, Repubblica di Corea, Sud Africa, Svezia e alle organizzazioni Internazionali. La Carta indica una serie di azioni necessarie per conseguire i tre obiettivi della Cbd, mettendoli in relazione al tema dei cambiamenti climatici, al nuovo contesto economico e alle prospettive del dopo-2010.

Al momento il bilancio non sembra però molto incoraggiante con pochi atti concreti a seguito delle tante dichiarazioni d'intenti.
«Il fallimento registrato nella lotta per la tutela della biodiversità - dichiara nel suo video messaggio il segretario Onu Ban ki-Moon - deve suonare come un campanello d'allarme che conduca a un effettivo dispiegamento di strumenti per la protezione di foreste, bacini idrici, barriere coralline e altri ecosistemi».

Perché «conservare la biodiversità è nel nostro interesse» scrive sul suo sito l'Unep, dato che «le risorse biologiche sono i pilastri su cui costruire le civiltà» e risultano «fondamentali per sostenere network e sistemi viventi».

Per adesso quello che si registra è una sfilza di appuntamenti che si declineranno nel corso di tutto il 2010 in Europa e nel resto del mondo, con l'obiettivo di sensibilizzare i cittadini riguardo a questo tema e per ricordare che biodiversità non significa solo animali ma anche piante, ambienti, agricoltura e sarebbe bene sempre più sottolineare che significa anche culture diverse.

«La perdita di biodiversità degli ecosistemi destabilizza - scrive ancora l'Unep - e indebolisce la loro capacità di resistere a disastri naturali come le inondazioni, siccità e uragani, e a quelli causati dalle sollecitazioni umane come l'inquinamento e il cambiamento climatico».

Ma oltre a iniziative di sensibilizzazioni, che in Italia si svolgeranno in particolare durante la settimana della biodiversità in programma a Roma dal 19 al 23 maggio prossimi, sarebbe necessario che si provvedesse ad una riforma della governance ambientale, a tutti i livelli, così da introiettare anche il concetto di biodiversità nei processi e negli atti politici sia a livello locale che globale.

L'appuntamento per il bilancio di cosa è stato fatto sarà a fine ottobre a Nagoya, in Giappone), in occasione della decima Conferenza delle Parti che, come per i cambiamenti climatici, è l'organismo che comprende tutti i paesi firmatari e che governa e verifica l'attuazione di quanto previsto dalla Convenzione sulla diversità biologica.

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