
[12/01/2010] News
FIRENZE. Anche in assenza di un accordo globale tra i governi sulla riduzione delle emissioni di gas serra, iniziative internazionali che provengono dalle imprese e dal mondo della ricerca che procedono in modo virtuoso in questa direzione, possono dare un forte contributo per il raggiungimento degli obiettivi e nello stesso tempo possono creare o stabilizzare occupazione (nella congiuntura attuale non è poco) nei settori della green economy. Un contributo in tal senso pare arrivare dall'alleanza Greeen Touch il consorzio guidato dalla Alcatel-Lucent e dai suoi laboratori di ricerca Bell Labs, che ha come obiettivo la creazione di nuove tecnologie che consentano, nei prossimi cinque anni, di ridurre di 1.000 volte il consumo energetico delle reti di tlc rispetto ad oggi.
Una riduzione di mille volte - spiegano dal consorzio - corrisponde alla possibilità di alimentare le reti di comunicazione (a parità di prestazioni) per tre anni con la stessa quantità di energia oggi impiegata per il loro funzionamento di un solo giorno. Il consorzio comprende alcuni operatori telefonici (tra cui AT&T, China Mobile, Telefonica, Telecom Portogallo e Swisscom), produttori di chip come Freescale Semiconductor e i ricercatori del Mit, dell'Università di Stanford e di quella di Melbourne. L'iniziativa ha trovato anche il sostegno di numerosi governi tra cui Gran Bretagna, Francia, Portogallo, Corea del Sud e Stati Uniti.
«Le vere sfide mondiali hanno sempre trovato la loro risposta più adeguata unendo le menti migliori in un ambiente creativo e senza limitazioni. Questo è l'approccio che abbiamo seguito per mandare un uomo sulla luna ed è il medesimo che dobbiamo seguire per affrontare la crisi del surriscaldamento mondiale - ha dichiarato Steven Chu (Nella foto), segretario per l'Energia Usa- La Green Touch initiative è un esempio di risposta di questo genere: mettere insieme scienziati e ricercatori di tutto il mondo e di molte discipline diverse in un ambiente di innovazione aperto per attaccare il problema da diverse direzioni».
Il budget stanziato per questo progetto è nell'ordine di decine di milioni di euro, e proviene sia dai governi sia dall'industria. Attualmente le reti di tlc mondiali producono ogni anno 300 milioni di tonnellate di biossido di carbonio, pari alle emissioni di circa 50 milioni di automobili.
«Nel decennio davanti a noi, altri miliardi di persone saranno impegnate a condividere e aggiungere propri video, immagini e informazioni su reti pubbliche e private, mentre comunicheremo in modalità nuove e più elaborate. L'incremento conseguente di energia consumata per fronteggiare questa domanda minaccia pertanto di essere esponenziale e richiede azioni immediate per ridurre le emissioni- ha sottolineato Gee Ritterhouse, vice presidente della ricerca dei Bell Labs- Se dovessimo adottare tutte le tecnologie di riduzione dei consumi oggi disponibili, riusciremmo nella migliore delle ipotesi a mantenere costante il consumo energetico. Questo consorzio intende andare oltre i semplici miglioramenti incrementali della tecnologia e farà leva sul meglio della capacità di innovazione e competenze in campo mondiale per ottenere il necessario salto di qualità per ridurre le emissioni di CO2 nell'ICT(Information and communication technology). Stiamo in realtà parlando di niente di meno che una re-invenzione delle reti rispetto a ciò che oggi conosciamo» ha concluso Ritterhouse.