[13/01/2010] News
LIVORNO. Così come per i rivestimenti del suolo di materie tessili, anche per quelli in legno sono arrivati i criteri ecologici per l'assegnazione del marchio comunitario Ecolabel (il marchio europeo volontario di qualità ecologica rappresentato da una margherita). Coerentemente al regolamento comunitario del 2000 (il quale prevede che ogni 4 anni i criteri siano rivisti) con decisione del 26 novembre 2009 (ma pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale di oggi), l'Ue ha individuato una serie di parametri intesi a promuovere la riduzione del consumo energetico, dell'uso delle sostanze tossiche o inquinanti rilasciate nell'ambiente, dell'uso di sostanze pericolose nei materiali e nei prodotti finiti e dunque per ridurre gli impatti sugli habitat e sulle rispettive risorse.
Ma anche una serie di criteri per garantire la sicurezza e l'assenza di rischi per la salute nell'ambiente abitativo e per garantire le informazioni che consentono al consumatore di usare il prodotto in maniera efficiente, riducendo al minimo l'impatto ambientale complessivo. Così da promuovere l'etichettatura di rivestimenti del suolo in legno prodotti con impatto ambientale limitato.
In primo luogo, per ottenere il marchio di qualità ecologica, i rivestimenti devono rientrare nel gruppo "rivestimenti del suolo in legno" intesi come quelli " a base di legno e di vegetali, compresi i rivestimenti di legno e di legname, le pavimentazioni laminate, i rivestimenti di sughero e le pavimentazioni di bambù, composti, per oltre il 90 % in massa (del prodotto finito), da legno, polvere di legno e/o materiali a base di legno/vegetali" (ad esclusione dei rivestimenti murali, se correttamente indicati, i rivestimenti per uso esterno o i rivestimenti aventi una funzione strutturale).
Ma sono esclusi da questo gruppo di prodotti i rivestimenti trattati con biocidi in qualsiasi fase del processo di produzione, a meno che la sostanza attiva sia autorizzata per l'utilizzo in questione.
Dopo di che per ottenere la griffa, i rivestimenti dovranno rispettare una serie di criteri specifici già a partire dalla materie prime utilizzate. Perché tutti i materiali di sughero, bambù e legno vergine devono provenire da foreste gestite secondo i principi e le misure per una gestione sostenibile delle stesse. Il produttore deve avere una politica di acquisizione sostenibile del legno e un sistema per rintracciarne e verificarne l'origine e per seguirlo dalle foreste al primo punto di ricevimento (il produttore deve documentare l'origine di tutto il legno e garantire che provenga da fonti legittime). Inoltre, il legno non deve provenire da aree protette o per le quali è in corso il processo ufficiale per definirle tali, da foreste antiche e da foreste di alto valore ambientale definite da procedure nazionali, a meno che gli acquisti siano pienamente conformi alla regolamentazione nazionale in materia di tutela ambientale.
Nella fase di produzione, oltre al fatto che non dovranno essere utilizzate sostanze pericolose e tossiche, dovranno essere rispettati precisi parametri sia per quanto riguarda il consumo di energia nella lavorazione (che non dovrà superare determinati limiti), sia per quanto riguarda la gestione dei rifiuti.
A tale proposito il produttore dovrà fornire "la documentazione pertinente riguardo alle procedure adottate per il recupero dei sottoprodotti del processo". Il richiedente dovrà trasmettere una relazione contenente informazioni sul tipo e sulla quantità di rifiuti recuperati, sul tipo di smaltimento e le informazioni sul riutilizzo (interno o esterno al processo di produzione) dei rifiuti e dei sottoprodotti nella fabbricazione di nuovi prodotti.
Sempre nell'ottica della riduzione dei rifiuti, gli imballaggi da utilizzare potranno essere materiali facilmente riciclati, quelli ottenuti da fonti rinnovabili e materiali destinati ad essere riutilizzati.
E dato che l'Ecolabel ha l'ulteriore funzione di fornire ai consumatori informazioni e indicazioni precise e scientificamente accertate sui prodotti, il prodotto dovrà essere venduto corredato di informazioni contenenti consigli sull'uso corretto e ottimale del prodotto, dal punto di vista generale e tecnico, nonché sulla sua manutenzione. E anche contenenti le indicazione del circuito di riciclo o smaltimento e le informazioni sullo stesso marchio Ecolabel.
Inoltre nel secondo riquadro del marchio ecologico dovranno comparire le diciture: foreste gestite in modo sostenibile e impatto ridotto sugli habitat; uso limitato di sostanze pericolose; risparmio di energia nel processo di produzione; basso rischio per la salute nell'ambiente abitativo.