[13/01/2010] News

la Commissione Europea vuole innalzare i limiti delle aflatossine nella frutta secca

FIRENZE. Legambiente e il Movimento difesa del cittadino informano che la Commissione europea ha avanzato una proposta sull'innalzamento dei limiti consentiti di aflatossine nella frutta secca e che tale richiesta dovrebbe essere accettata dal comitato dei rappresentanti dei 27 Stati dell'Unione europea che deciderà se allineare la legge comunitaria a quella del Codex alimentarius, secondo cui è consentito un livello massimo di 10 µg/kg di aflatossine totali nelle mandorle, nelle nocciole e nei pistacchi pronti al consumo, superando il livello attualmente in vigore nell'Ue (4 µg/kg di aflatossine totali).

Dato che il via libera definitivo al nuovo limite spetterà al Parlamento Europeo, che dovrebbe pronunciarsi nei prossimi tre mesi, le due associazioni hanno lanciato un appello all'istituzione con sede a Strasburgo considerato che «Le aflatossine, presenti nella frutta secca sono assolutamente note per le loro proprietà genotossiche e cancerogene, per questo è necessario mantenere il più possibile bassa la soglia consentita in questi alimenti».

Nel 2007 l'Efsa (l'Autorità europea per la sicurezza alimentare), aveva affermato la necessità di mantenere bassa l'esposizione alle aflatossine da fonti alimentari per tutelare la salute pubblica, una posizione che oggi ha scelto di modificare, appoggiando invece la proposta della Commissione Europea, nonostante che- spiegano Legambiente e il Movimento difesa del cittadino- la pericolosità delle aflatossine non sia cambiata, né è diminuita la sua diffusione nei prodotti alimentari, soprattutto per prodotti come la frutta secca.

«Come sempre l'Efsa torna indietro sulle sue posizioni per scegliere l'ipotesi meno garantista per il consumatore - ha affermato Francesco Ferrante, responsabile agricoltura di Legambiente. Questa volta è andata addirittura in contrasto con la posizione dell'Istituto Superiore di Sanità che, ad oggi, ha dichiarato nocivo per la salute l'innalzamento dei limiti di queste sostanze. E' necessario dunque che si proceda al più presto nel riformare l'agenzia per la sicurezza alimentare con una diversa modalità di gestione. Solo così sarà possibile tutelare realmente la salute alimentare dei cittadini».

A sostegno delle considerazioni delle due associazioni i dati di "Italia a tavola 2009", il rapporto sulla sicurezza alimentare del Movimento Difesa del Cittadino e Legambiente: secondo il sistema di allerta comunitario sono le micotossine i contaminanti principalmente riscontrati nella frutta secca. Si tratta soprattutto di aflatossine seguite da problematiche microbiologiche. Dei 785 prodotti della categoria frutta secca, notificati per micotossine, 200 sono originari della Turchia, 167 della Cina, 164 dell'Iran e 69 degli USA. «Probabilmente le esigenze commerciali superano quelle di salute pubblica: paesi esportatori di frutta a guscio, come la Turchia, hanno infatti chiesto l'innalzamento dei limiti consentiti» ha commentato Silvia Biasotto, responsabile Sicurezza alimentare del Movimento difesa del cittadino.

 

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