[13/01/2010] News toscana

Ancora sull'elettrodotto Terna di Lucca

LUCCA. Se c'è una "morale", per così dire, della vicenda della realizzazione dell'elettrodotto Terna, che ha provocato tanti strascichi polemici e tanto dispiego di energie da parte di gruppi spontanei e di tecnici "professionisti", che affiacavano le decisioni "politiche", è che i tavoli di concertazione, le conferenze dei servizi e le V.I.A. prolungate, comportano soltanto uno stravolgimento dei progetti in rapporto alle necessità territoriali effettive, con un tortuoso percorso, spesso contraddittorio, e con spreco delle risorse pubbliche. Quanto sopra affermato sarà oggetto di ulteriore approfondimento di Legambiente, che intende così rivendicare il ruolo di tutela sull'ambiente e sulla conduzione degli interventi pubblici che vengano ad insistere su di esso.

A margine si sottolineano soltanto le oscillanti argomentazioni portate dal vicesindaco Pierami, "che in virtù della sua delega all'Ambiente ha seguito passo passo tutta la partita dell'elettrodotto". Il suo tentativo di mettersi alla testa delle proteste dei Comitati locali lo porta soltanto a richiedere di aprire un "tavolo a vari livelli, da quello locale, alla Provincia, alla Regione fino al Ministero", confessando nello stesso tempo: "Siamo nella mani di Terna, se la società che ha costruito l'elettrodotto sarà disponibile ad interrarlo, troveremo di sicuro un accordo". La sua conclusione lapalissiana è quanto meno sconcertante. Vale la pena di aprire un tavolo a vari livelli quando poi si è poi nelle mani di Terna? Se errori di programmazione sono avvenuti ciò è avvenuto a monte, quando gli uffici che esaminavano il progetto Terna non sono stati così avveduti da prevedere le conseguenti ricadute sul territorio.

Quanto è costato tutto questo procedimento alle finanze pubbliche? E chi ne dovrebbe rispondere? Il dover distruggere un elettrodotto esistente, nuovo di zecca, e il doverlo sostituire con uno interrato è il prezzo di questo modo di procedere: almeno all'Elba gli amministratori locali sono stati solerti e capaci di rispondere alle esigenze del territorio, impedendo tempestivamente che le storture "programmate" passassero alla fase esecutica, richiedendo ed ottenendo da Terna soluzioni  consone alle richieste avanzate.

 * presidente di Legambiente Lucca

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