[15/01/2010] News toscana
LIVORNO. Un altro passo verso il referendum richiesto per abrogare la delibera del consiglio comunale che ha stabilito che la sede del nuovo ospedale sarà nell'area di Montenero basso. Il collegio di garanzia ha infatti ammesso la proposta di referendum presentata dal Comitato "Livorno dice no ad un ospedale fuori luogo".
La decisione è stata formalmente comunicata questa mattina dal difensore civico, Gisella Seghettini, al sindaco Alessandro Cosimi, al presidente del consiglio comunale Enrico Bianchi e al coordinatore del comitato dei promotori, Fabio Verzoni. "Il collegio di garanzia, organo competente a decidere sull'ammissibilità della proposta di referendum, - fanno sapere dal Comnune - è composto dall'avvocata Gisella Seghettini (presidente), dagli avvocati Roberto Cartei, Stefano Taddia, Cristina Cerrai, e dal prof. Paolo Rossi". (cp)
Un atto non scontato quel collegio che apre la strada all'istituto di partecipazione per eccellenza: il referendum, appunto. Una sfida non da poco quella che attende gli attivisti contrari al progetto che nei mesi di novembre e dicembre, hanno dato vita a numerose iniziative e incontri. Poco più di cento persone (quelle che hanno firmato la richiesta per il referendum) decise a dire no a una struttura situata in un'area che molti, in città, giudicano troppo periferica e comunque senza le idonee infrastrutture per ospitare l'edificio.
Per collegare l'area interessata all'opera (450 posti letto) situata nella zona adiacente all'Istituto Pascoli, saranno infatti necessari alcuni importanti interventi sulla viabilità tra via Mondolfi e Montenero basso.
E comunque vada, ora può partire la raccolta delle firme. La proposta del Comitato riguarda l'abrogazione della deliberazione approvata dal consiglio comunale il 4 dicembre. Come detto, il primo passo per cancellare il provvedimento, quello dell'ammissibilità del referendum, è compiuto. Ma il lavoro vero inizia ora: per ottenere la consultazione, gli attivisti dovranno raccogliere 4500 firme. E tutto in soli 100 giorni (anche se è possibile che con le elezioni regionali il termine verrà posticipato). L'obiettivo è di arrivare al voto finale e raggiungere il 50% più uno degli aventi diritto al voto. Solo in questo caso, la delibera del consiglio comunale sarà abrogata.