[18/01/2010] News toscana

Un modello per l’edilizia sostenibile: quasi solo legno per il centro sociale di Rignano sull’Arno (Fi)

FIRENZE. Inaugurato nel maggio 2008, il centro sociale di Rignano sull'Arno (Fi) è destinato in parte a residenza assistita per cittadini diversamente abili, e contiene inoltre varie attrezzature (es. ludoteca) di interesse pubblico. La sua particolarità è che, se escludiamo alcune rifiniture, la struttura è stata costruita completamente in legno. Un legno che - e qui sta il valore aggiunto rispetto ad altre esperienze edilizie analoghe - proviene da boschi toscani certificati. 

Si usa materia rinnovabile, quindi, e questa materia deriva da una filiera corta che utilizza beni di produzione certificata, nella fattispecie il legno di douglasia (pseudotsuga menziesii) e di abete bianco (abies alba).

Siamo quindi di fronte ad un'evoluzione rispetto ad esperienze analoghe compiute (o in programma) in regione, come ad esempio il complesso - due fabbricati per 45 alloggi - la cui costruzione dovrebbe essere in procinto di iniziare nel quartiere di Gavinana (Firenze). Si tratta (vedi link in fondo alla pagina) di un intervento di edilizia residenziale pubblica che Casa spa (azienda partecipata da 33 comuni dell'hinterland fiorentino) ha previsto di attuare in collaborazione col Cnr, e i cui lavori dovrebbero iniziare, secondo le previsioni, appunto a inizio 2010, cioè proprio in questi giorni.

Dell'utilizzo della risorsa legno, al di là dei vantaggi citati, sono da ricordare l'economicità (specie in un contesto territoriale, come quello toscano, dove le foreste abbondano, come testimonia il dato - fonte Regione - per cui il 50,1% della superficie regionale è boscato) e la relativa velocità di messa in opera delle strutture previste: a questo proposito va sottolineato che il centro civico di Rignano è stato costruito in soli 7 mesi di lavori.

L'edificio del quartiere di Gavinana (che peraltro è di natura antisimica) condivide con quello di Rignano la struttura in legno, ma le differenze stanno da una parte nell'impatto estetico, dall'altra appunto nella provenienza dei materiali: il complesso di Gavinana avrà sì la struttura in legno lamellare, ma essa sarà ricoperta in gran parte da materiali lapidei. Dall'esterno, quindi, la percezione della natura innovativa dei materiali utilizzati sarà difficoltosa, e questo appare un errore, poiché viene così persa l'occasione di introdurre nel paesaggio urbano degli elementi "didattici" che favoriscano la comprensione, da parte della popolazione, della natura innovativa dell'intervento in direzione dell'edilizia sostenibile.

Inoltre il legno utilizzato per l'edificio di Gavinana proviene da foreste del Trentino e del Friuli, l'azienda di lavorazione dei pannelli è austriaca, e i capitali sono finlandesi.

Del centro sociale di Rignano si è parlato nei giorni scorsi durante la kermesse "Energia 2010", che si è chiusa ieri a Pisa. Per conoscere il grado di soddisfazione per l'iniziativa, e per capire se e come essa può essere replicata in altri contesti, abbiamo contattato Wais Sabatini, assessore all'urbanistica del comune toscano, che ha parlato di «fiore all'occhiello per i tre comuni (oltre a Rignano, Figline e Incisa in val d'Arno) che hanno sostenuto l'iniziativa, creando una struttura, oltre che molto bella, completamente eco-compatibile».

Ma le attese di stabilità e di buona efficienza energetica (che si sommano ai tre elementi positivi indicati: materia rinnovabile, certificata, proveniente da filiera corta) stanno dando i risultati sperati?

«Assolutamente si, anche se alcuni di questi fattori andranno valutati a lungo termine. Ma il progetto comprende l'uso di tecniche già sperimentate nel nord Italia: quindi diciamo che ciò che abbiamo "portato da noi" è un progetto che è stato già sottoposto agli studi e ai calcoli necessari. E, come si può immaginare, è il Trentino a rappresentare l'avanguardia per esperienze edilizie di questo tipo, e da lì vengono le principali iniziative a riguardo.

La mia speranza è che, come disse in fase di presentazione dell'iniziativa il presidente della giunta regionale Martini, le meravigliose foreste toscane possano essere usate per l'edilizia in modo molto maggiore di oggi, così come avviene nelle regioni del nord Italia. La nostra struttura (che ospita al piano terra circa 15 persone diversamente abili, e varie altre strutture di interesse pubblico al piano superiore) possa costituire un'esperienza da replicare in altri contesti».

A differenza di quanto previsto per il quartiere di Gavinana, l'edificio di Rignano non nasconde la sua anima in legno.

«Esatto, la struttura (il cui materiale costruttivo è definito "legno-cemento") è tutta in legno, anche all'esterno, con l'esclusione di alcuni rivestimenti in pietra. A vederla, cioè, sembra una casa del Trentino, anche se la forma ("a cupola") è naturalmente diversa da quella di una baita».

 E i materiali da costruzione da quali foreste toscane sono stati prelevati?

«E' legno del Casentino, quindi viene da molto vicino. La mia speranza è che in futuro queste esperienze possano affermarsi in tutta la regione: sarebbe una vera rivoluzione culturale, non solo per il materiale usato e per la sua provenienza da filiera corta, ma anche per il fatto che, obiettivamente, siamo circondati da troppo cemento.

Rispetto a qualche anno fa noto, peraltro, che si sta diffondendo una maggiore "impronta" sociale in direzione di queste esperienze: c'è indubbiamente, cioè, una maggiore sensibilità ai temi della sostenibilità, e le sollecitazione che la Regione sta dando in questo senso si somma ad un'accresciuta sensibilità della "comune" popolazione».

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