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Tre nuovi impianti fotovoltaici sono stati autorizzati questa mattina dalla Conferenza dei servizi della Provincia di Grosseto, portando così a 19,5 MB la potenza installata nel territorio, equivalente ai consumi energetici di quasi 7.000 famiglie.
Si tratta di tre diversi poli produttivi realizzati con pannelli a terra in silicio policristallino, progettati con l'obiettivo della cessione di energia alla rete di distribuzione nazionale di Terna. Complessivamente 2,55 MW di potenza di picco installata, in grado di evitare l'immissione in atmosfera di 44.550 tonnellate di CO2 in 20 anni, facendo risparmiare 15.180 tonnellate di petrolio (Tep).
Due di essi sono stati realizzati nei pressi del centro commerciale situato in adiacenza dell'uscita per Campagnatico della "E78 Due Mari" dalle aziende Edilrocchi (774,18 kW di potenza di picco, su una superficie di 1,5 ettari) e Len Costruzioni (782,40 kW di potenza, sulla stessa superficie).
L'altro impianto da 990 kW, su una superficie di poco superiore ai 2 ettari, sarà realizzato sul retro dell'area produttiva di Borgo Santa Rita (Cinigiano) dalla Fondazione Sasso di Maremma.
«La tendenza ad investire in impianti di produzione energetica di grande e media dimensione è oramai consolidata - spiega l'assessore all'ambiente Marco Sabatini - il nostro auspicio è che si diffondano sul territorio con lo stesso ritmo i piccoli impianti fotovoltaici destinati a soddisfare le esigenze di autoconsumo di famiglie e piccole attività produttive».
Giovedì prossimo (21 gennaio) alle 9:00, intanto, presso la sala Pegaso si terrà la riunione per l'insediamento della "cabina di regia" che in prima battuta analizzerà i progetti d'investimento in impianti di produzione energetica da fonti rinnovabili, che saranno presentati entro il 1° febbraio per essere recepiti nel Ptc attraverso un accordo di pianificazione specifico.
«Si tratta - sottolinea Sabatini - di un passaggio determinante per accelerare le procedure urbanistiche in vista dell'approvazione del nuovo PTC. La provincia di Grosseto, infatti, è stata la prima, e fino ad oggi l'unica, a predisporre una corsia preferenziale per autorizzare la realizzazione di nuovi impianti basati sulle fonti rinnovabili. E questo avviene proprio nel momento in cui anacronisticamente il governo Berlusconi decide di ritornare al "vecchio" nucleare, in controtendenza con le scelte di politica energetica di tutti gli Stati avanzati».