[19/01/2010] News toscana
LIVORNO. Non si candiderà alle prossime elezioni regionali, sostiene che l'esperienza di consigliere regionale abbia portato i suoi frutti, che è giunta l'ora di voltare pagina, ma non ha mai pensato di chiudere con la vita politica attiva. Fabio Roggiolani (Nella foto), consigliere regionale del gruppo dei Verdi in Sinistra, ecologia e libertà, racconta del suo impegno per promuovere progetti di efficienza energetica nella sanità toscana partendo dalla sua fondazione: "Ambiente, Energia e Salute". Un laboratorio dedicato all'ambiente, ovviamente, ma con qualche particolarità. «Migliorare la nostra vita vuol dire cambiare le nostre abitudini, a partire dall'uso della medicina dolce, dall'uso delle energie rinnovabili, fino ad un maggiore rispetto per l'ambiente che deve essere messo in pratica tutti i giorni con piccoli gesti - spiega Roggiolani». Una scelta, quella della fondazione, che non risulta comunque incompatibile con le cariche istituzionali.
A marzo ci sono le elezioni regionali. C'è chi pensa che un posto da assessore non lo rifiuterebbe.
«Diciamo che per ora, dopo due mandati, ho chiuso con l'esperienza di consigliere regionale, ma non dico certo addio alla mondo della politica. Ho intenzione di impegnarmi per portare avanti le mie idee nel campo energetico e posso dire che oltre a lavorare alla mia fondazione, continuerò a occuparmi di ambiente e di altri temi ai quali mi dedico da alcuni anni. L'idea di base è quella che una riconversione ecologica della nostra vita, possa portare beneficio a tutti».
Per quanto riguarda la sanità toscana, lei ha dei progetti per migliorare l'efficienza energetica. Ce li può spiegare?
«Attraverso la cogenerazione e la trigenerazione da metano, e con la sostituzione delle attuali centrali termiche con impianti che sono contemporaneamente produttori
di energia elettrica, contiamo di aumentare la produzione di energia riducendo i costi. L'obiettivo è arrivare a 2.400 megawatt in più rispetto a quelli attualmente prodotti a livello nazionale. Inoltre abbiamo messo in cantiere anche altri progetti che verranno adottati da tutte le strutture sanitarie della nostra regione. Una serie di misure, che una volta a regime, si tradurranno in un forte incremento delle energie rinnovabili».
Con queste scelte c'è la possibilità di alleggerire i costi per la fornitura di energia sostenuti fino ad oggi dalla Regione?
«Quando tutti i progetti di energia fotovoltaica, eolica, geotermica o a biomasse saranno a regime, e una volta coperti i costi degli impianti, si potrebbe arrivare ad un risparmio annuale di almeno 30 milioni di euro per un periodo di 15 o 20 anni. Conseguenza di tutto ciò è il consistente risparmio che deriverebbe dal costo della bolletta elettrica. Sarà dura arrivare ai 100 megawatt di cui ha bisogno il nostro sistema sanitario, ma abbiamo lavorato molto e qualcosa è davvero cambiato. Nei nostri ospedali abbiamo energy manager molto preparati ed efficienti che hanno reso possibile quello che solo fino a pochi anni fa sembrava impossibile da realizzare. Anche per quanto riguarda i rifiuti, ci sono molti margini di miglioramento sia nell'aspetto della gestione degli "speciali", che in quello dei costi».
Non le sembrano obiettivi troppo ambiziosi?
«Le strutture sanitarie sono obbligate ad adeguarsi e a dare risposte concrete alle direttive regionali. Nei nostri ospedali, tante cose sono già state fatte. Non siamo all'anno zero, insomma. Un altro asse strategico dove sono stati ottenuti buoni risultati, per esempio, è quello della trasformazione del parco macchine a benzina, in mezzi elettrici, a idrogeno o a Gpl. La regione ha ordinato 110 auto elettriche e cinquanta di queste sono già in uso in alcune strutture sanitarie».