[26/01/2010] News
FIRENZE. Il Canada non farà sapere al mondo quali saranno i propri obiettivi sulle riduzioni di emissione dei gas serra entro il prossimo 31 gennaio, scadenza prevista dal documento finale di Copenaghen, ma il suo impegno a favore della salute del Pianeta comunque non viene meno. «Benché la maggior parte dei canadesi voglia essere portato nella rivoluzione verde e benché il Canada sia quasi pronto a determinare i suoi obiettivi per la lotta al riscaldamento globale- ha dichiarato Tony Clement (Nella foto) ministro federale per l'industria- non c'è ancora un impegno definito in maniera precisa».
I motivi del mancato appuntamento- ha spiegato il ministro- sono da attribuire sia alla difficoltà oggettiva di trovare una posizione comune tra le 10 province (e i tre territori) che costituiscono il paese nordamericano, tra i quali l'Alberta, che basa la sua florida economia sull'estrazione del petrolio, ma anche, come ha fatto trapelare Clement dalla necessità di aspettare gli Usa, con i quali il Canada è legato da attività commerciali ed industriali. Non ha aspettato gli Stati uniti invece la regione canadese dell'Ontario (13 milioni di abitanti), che ha firmato un contratto che impegna una cordata coreana guidata dalla Samsung a investire 6,6 miliardi di dollari (4,7 miliardi di euro) per la creazione di centrali solari ed eoliche per un totale di 2,5 Gigawatt. L'energia elettrica prodotta, pari a quella di tre centrali nucleari di media grandezza, sarà sufficiente a coprire il fabbisogno di 580mila case. In base all'accordo per quello che è stato definito ''il più grande affare sulle energie rinnovabili mai siglato'', il consorzio beneficerà delle tariffe stabilizzate e degli incentivi della legge regionale sulle energie verdi, il "Green energy act", mentre nella regione saranno creati 16mila posti di lavoro. «Questo fa dell'Ontario ufficialmente il posto dove produrre sistemi per l'energia pulita in Nord America», ha dichiarato il premier della regione Dalton McGuinty.