[27/01/2010] News toscana

Il consiglio regionale approva la legge di riforma della caccia

LIVORNO. E' stata approvata con 41 voti favorevoli la legge di riforma della caccia (le modifiche alla legge regionale del 1994 contenente "Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio). Hanno votato contro i consiglieri di Sel (Verdi e Sd), a favore tutti gli altri gruppi. Il testo è stato definito dal presidente della Giunta, Claudio Martini un "Punto di sintesi evoluto ed adeguato ai tempi".

Il governatore ha espresso apprezzamento per il lavoro svolto dalla commissione, presieduta da Aldo Manetti, nel "portare avanti questo tema così complesso", ed ha ribadito la necessità di un quadro normativo da considerarsi "equilibrato", che "non pregiudica il modello toscano e mette insieme le diverse componenti grazie ad un risultato che può essere considerato il più possibile condiviso".

Respinti, eccetto due, i numerosi (ventinove) emendamenti presentati dai Verdi e illustrati dal capogruppo, Mario Lupi e dal consigliere Fabio Roggiolani. A dare l'ok su quelli recepiti il consigliere pd Nicola Danti, che ha espresso a nome della maggioranza il voto favorevole sull'articolo che mette in capo alla Regione la promozione della cultura della sicurezza per le attività venatoria (individuando le Province come i soggetti cui spettano le politiche attive in materia). Quindi, sull'emendamento che permette la caccia degli ungulati nelle "zone di protezione venatoria" subordinatamente all'autorizzazione delle Province.

E' stato poi riformulato e votato (a maggioranza) l'articolo che mette in carico ai responsabili delle aree a divieto di caccia (ad esempio i Parchi) i risarcimenti per i danni provocati dagli ungulati nelle aree contigue, quando gli enti stessi non abbiano svolto le politiche di controllo e gestione degli animali.

«Soddisfazione per la legge regionale sulla caccia. E' una legge più moderna e vicina alle esigenze del mondo agricolo, ora si apre una nuova fase per la Toscana con una governance faunistico-venatoria migliore e più vicina alla realtà». Lo ha sottolineato Giordano Pascucci, presidente della Cia Toscana. «Prima di tutto - dice Pascucci - la legge tiene in considerazione la ‘densità venatoria sostenibile' di selvaggina, con l'obiettivo di circoscrivere i danni alle produzioni agricole e riequilibrare la presenza delle diverse specie animali sul territorio».

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