[27/07/2009] News
LIVORNO. L'Unione europea ha fatto un ulteriore passo verso la nuova normativa comunitaria per la gestione dei rifiuti organici biodegradabili (scarti di cucina, resti alimentari e rifiuti dei giardini) che dovrebbe essere adottata entro il 2010, come indicato nel Libro Verde della Commissione Europea che disegna una strategia volta, tra l'altro, a incrementare il riciclaggio e il recupero energetico dei rifiuti organici. La Commissione sta per questo lavorando nella valutazione dell'impatto di una eventuale proposta legislativa che se darà esiti favorevoli potrebbe essere adottata, appunto, nel 2010.
A sostenere questa strategia sono giunte adesso anche le conclusioni del Consiglio dell'Unione europea sul libro verde che invitano la Commissione a rispettare i tempi per la nuova disciplina sui rifiuti biodegradabili.
Il Consiglio si dice consapevole del fatto che il tema dei rifiuti biodegradabili è parzialmente trattato, con le attuali direttive (vedi la direttiva 1999/31/CE relativa alle discariche di rifiuti, che fissa gli obiettivi di riduzione per le discariche di rifiuti urbani biodegradabili, e dalla direttiva 2008/98/CE relativa ai rifiuti che invita gli Stati membri, tra l'altro, a introdurre misure di sostegno alla raccolta differenziata e al trattamento adeguato dei rifiuti organici e la Commissione a effettuare una valutazione della gestione dei rifiuti organici al fine di sottoporre, se del caso, una proposta al riguardo), ma preso atto che seconde le recenti stime ogni anno nell'Unione europea si producono fino a 139 milioni di tonnellate di rifiuti biodegradabili, esprime preoccupazione per il fatto che questi rifiuti rappresentano una fonte notevole di emissioni di gas a effetto serra e di inquinamento di altro genere se depositati in discariche senza adeguata stabilizzazione.
Quindi poiché l'abbattimento delle emissioni di gas serra è una priorità per l'Unione, il Consiglio afferma che migliorare la gestione dei rifiuti organici biodegradabili contribuirà da un lato a una gestione sostenibile delle risorse e a una migliore protezione del suolo e, dall'altro, alla lotta contro i cambiamenti climatici e al raggiungimento degli obiettivi in materia di ricerca di alternative alle discariche, riciclaggio ed energie rinnovabili.
A tale fine, ritiene che nell'ambito della sua valutazione d'impatto, la Commissione
debba esaminare la necessità di una normativa Ue specifica relativa al riciclaggio dei rifiuti biodegradabili mediante compostaggio e recupero di energia in impianti di produzione di biogas con successivo riciclaggio del digestato e che la Commissione dovrebbe anche esaminare, nell'ambito della valutazione, il ruolo dei rifiuti biodegradabili quale fonte potenziale di energia rinnovabile laddove l'analisi del ciclo di vita ne giustifichi la conversione in biocarburanti o il trattamento in impianti di incenerimento ad elevata efficienza.
L'energia recuperata dai rifiuti organici sotto forma di biogas o di energia termica può contribuire infatti alla lotta contro i cambiamenti climatici, mentre il compost di qualità, ottenuto dal trattamento dei rifiuti organici potrebbe dare un notevole apporto alla biodiversità e alla difesa del suolo e contribuire di per sè alla cattura dell'anidride carbonica.
Il Consiglio rammenta che la strategia dell'Unione europea in materia di gestione dei rifiuti dovrebbe portare a promuovere l'Unione europea come una "società del riciclaggio" e che si dovrebbe applicare la gerarchia della gestione dei rifiuti a meno che un altro trattamento non sia giustificato dalla filosofia del ciclo di vita. Nel conseguire questo obiettivo si dovrebbe evitare di produrre un compost di bassa qualità non adatto all'utilizzo sui terreni agricoli e che in questo caso si può optare per ulteriori strategie di recupero.
Tenendo inoltre in considerazione il fatto che la direttiva rifiuti (2008/98/CE) non include tutti i rifiuti biodegradabili che possono essere trattati mediante compostaggio o in impianti di produzione di biogas, raccomanda di includere tutte le tipologie nel campo di applicazione di eventuali future proposte legislative dell'UE, al fine di armonizzare concetti e terminologia in materia di rifiuti biodegradabili.
Il Consiglio invita la Commissione anche a valutare le conseguenze positive in termini economico-sociali, come l'aumento dell'occupazione, che ne potrebbero derivare.
Per tutto questo «incoraggia la Commissione a continuare la valutazione d'impatto al fine di mettere a punto, se del caso, una proposta legislativa dell'UE sui rifiuti biodegradabili per il 2010».
In particolare, il Consiglio invita la Commissione a valutare l'opportunità di stabilire, misure volte ad evitare la produzione di tali rifiuti; per l'introduzione della raccolta differenziata dei rifiuti biodegradabili ove necessario per garantire una qualità elevata del successivo riciclaggio; un sistema di garanzia della qualità basato sul principio della gestione integrata della catena e della tracciabilità durante tutto il processo fino al recettore finale: si dovrebbero inoltre valutare prescrizioni in materia di etichettatura e di criteri qualitativi per il compost e il digestato e criteri qualitativi per i rifiuti biodegradabili riciclati da utilizzare in terreni diversi dai terreni agricoli, al fine di facilitare la gestione di tale materiale e contribuire a stimolare il mercato aumentando la fiducia dei consumatori. (lv)