[01/02/2010] News
LIVORNO. Anche l'Indonesia, uno dei grandi inquinatori del pianeta a causa della deforestazione, ha presentato ufficialmente all'Onu i suoi obiettivi di riduzione dei gas serra, nonostante non nasconda i suoi dubbi sulla possibilità di concludere un accordo internazionale sul cambiamento climatico entro il 2010 in Messico.
Oggi il Jakarta Post scrive che «L'Indonesia si è impegnata a ridurre le sue emissioni di gas serra del 26% nel 2020, nonostante la crescita economica prevista». Con un impegno di riduzione dei gas serra del 26%, lo sterminato e popoloso arcipelago indonesiano dovrà allocare almeno 83.000 miliardi di rupie (circa 8,9 miliardi di dollari) per tagliare 767 milioni di tonnellate di CO2. Si tratta comunque di un bel passo indietro rispetto a quanto assicurò il presidente indonesiano un anno fa, affermando che il suo Paese avrebbe fornito obiettivi di riduzione dei gas serra fino al 41% nei prossimi 10 anni.
Ora il rapporto di 7 pagine presentato dall'Indonesia fissa un impegno a ridurre le emissioni del 26% rispetto ai livelli attuali entro il 2020 e il capo del Consiglio nazionale sui cambiamenti climatic (Dnpi), Rachmat Witoelar, afferma, riferendosi al termine del 31 gennaio per presentare i piani nazionali previsto dall'Unfccc, «Abbiamo rispettato il termine ed abbiamo confermato il nostro obiettivo in relazione alle Nazioni Unite. Tutto quel che abbiamo promesso nel rapporto sarà messo in applicazione».
Il segretario del Dpni, Agus Purnomo, spiega al Jakarta Post che «La relazione dell'Indonesia non include i dettagli sul modo in cui si raggiungerà il taglio delle emissioni del 26%. Abbiamo già un progetto dettagliato su come raggiungere l'obiettivo. Il rapporto alle Nazioni Unite, tuttavia, prevede solo che i tagli delle emissioni siano fatti su sette aree». L'Indonesia sembra interessata particolarmente a 6: deforestazione, torbiere, fonti di energie sostenibili, efficienza energetica, trasporti pubblici e gestione dei rifiuti.