[02/02/2010] News toscana

Vertenza Alce, proposta alternativa di Legambiente Lucca

LUCCA. Legambiente di Lucca intende sottolineare il ruolo essenziale da essa rivestito per quel che attiene la vicenda ALCE. Sin dall'inizio la questione era stata analizzata sotto tutti i suoi aspetti, a partire da quello strettamente formali fino a quelli più connessi alle alterazioni paventate dell'ambiente ed alla scomparsa di posti di lavoro.

All'incontro del 01 febbraio i suoi esponenti hanno messo in rilievo che sul piano formale sono stati trascurati elementi essenziali perchè il proponente ALCE potesse avere l'autorizzazione richiesta: in effetti sotto l'irregolarità formale si celano ben altre problematiche che investono sia l'assetto idrogeologico, turbato dalla mancata aderenza al Piano Strutturale del Comune di Bagni di Lucca ed al Piano di Bacino del Serchio, sia l'aspetto produttivo, indirizzato non del tutto propriamente alla produzione, non ancora autorizzabile mancando i requisiti necessari -vedi assenza dell'Attività di Produzione Energetica dal codice relativo ad Albi e Licenze nella visura depositata in Provincia dal proponente ALCE- che quello organizzativo, incentrato sulla ripresa delle attività già previste ed autorizzate, che potrebbero essere potenziate da una riqualificazione, tra l'altro prevista ed oggetto di prescrizione del Piano Strutturale citato, del terminal ferroviario, il quale, tra l'altro, avrebbe il pregio di eliminare gran parte del problema logistico, costituito dal trasporto su gomma. Il progetto di Legambiente, partendo anche da questi presupposti, investe anche la centrale a biomasse, il cui auspicato funzionamento, rimodulato secondo linee alternative e migliorative del progetto stesso, porterebbe ad una sfruttamento completo della risorsa del legno detannizzato.

A questo progetto, che tra l'altro assicurerebbe una assai più larga base operativa per la massima parte dei lavoratori coinvolti, dovrebbe partecipare sicuramente la Provincia, quale titolare in prima persona della gestione delle rete ferroviaria che passa per la Media Val di Serchio, riattivando stazioni e servizi e ricreando parallelamente quelle che si chiamavano "les gares du bois" (stazioni del bosco), veri e propri terminali di processi di raccolta del materiale ligneo del sottobosco e di rispetto e sviluppo ambientale, inteso come opera di trattamento del sottobosco e di preservazione del patrimonio forestale, il tutto confluendo anche nella difesa attiva del suolo.

Ai Comitati ed ai lavoratori interessati alla questione Legambiente propone una posizione alternativa totale, che da un lato intende rispettare il processo produttivo e occupazionale e dall'altro il rispetto delle preoccupazioni espresse dai Comitati sulle alterazioni ambientali, indotte da un utilizzo non sostenibile delle biomasse, il tutto attraverso una riformulazione ed una rimodulazione del progetto ALCE della centrale, da alimentare con la biomassa residua del processo di lavorazione, dall'utilizzo completo dell'energia termica residua, dal potenziamento della logistica con la soluzione dello scalo ferroviario, quali elementi migliorativi dell'impianto esistente.

Legambiente ha già avvitato i primi contatti con tutti quelli che potrebbero essere interessati al progetto ed è aperta al confronto.

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