[02/02/2010] News toscana
LIVORNO. Il Consiglio di Stato ha definitivamente respinto, con due distinte sentenze pubblicate ieri, i ricorsi presentati da Greenpeace e dal comitato di cittadini contro il decreto autorizzativo dell'impianto del 2006 e ha bocciato i ricorsi che erano invece stati parzialmente accolti dal Tar della Toscana. Il provvedimento, dopo la riunione dei giudici avvenuta nel mese di dicembre, è da considerare il libera alla realizzazione del rigassificatore off shore della Olt al largo della costa tra Pisa e Livorno.
Il Consiglio di Stato, chiamato a decidere sul ricorso presentato da Olt contro la sentenza del Tar che nel luglio 2008 ha sospeso l'autorizzazione al progetto ritenendola illegittima, ha dato ragione a Olt rilevando che il ricorso di Greenpeace era ''irricevibile o, comunque, improcedibile'' perché presentato oltre un anno dopo il decreto autorizzativo dell'impianto e non nei 20 giorni previsti dalla legge. Relativamente invece al ricorso presentato dal comitato degli anti-off shore, il Consiglio di Stato ha rilevato che i ricorrenti non erano sufficientemente legittimati a intentare un'azione contro il progetto, in assenza della cosiddetta ''vicinitas'', ovvero ''stabile collegamento'' con l'area interessata dall'azione amministrativa. In sostanza, secondo i giudici del Consiglio di Stato le associazioni (Medicina democratica e Forum ambientale), oltre ai circa 200 singoli cittadini ricorrenti, non sono legittimati a chiederne lo stop perché, scrivono i giudici, ''riconoscere la legittimazione ad impugnare le autorizzazioni amministrative per la realizzazione di un simile impianto a qualsiasi cittadino residente nei Comuni limitrofi allo specchio di mare o al territorio interessato dal progetto significa, in definitiva, dare ingresso ad un'azione popolare, il che sarebbe in contrasto con le basilari regole del processo amministrativo''.