[03/02/2010] News toscana
PISA. Dopo una serie di incontri di cui Greenreport ha dato puntualmente conto la vicenda del Parco della Piana si è conclusa positivamente con interventi di due assessori regionali (Conti e Cocchi) e del prof Morisi. Dati i tempi e l'aria che tira nel paese bisognerebbe capire innanzitutto se si tratta di un parco e di che tipo. Tanto più che a smontare e a far traballare quelli veri ci pensano già e molto generosamente a Roma. Domanda credo tanto più legittima dal momento che non mi risulta sia stato mai coinvolto l'assessore ai parchi della regione la cui legge regionale presentata molto tempo fa non ha ancora tagliato il traguardo né si hanno notizie che lo taglierà.
Fatto sta che anche i meno informati dovrebbero sapere che i ‘parchi' hanno ormai caratteri ben definiti sul piano nazionale e ancor più in una regione come la nostra dove ne abbiamo tre nazionali e altrettanti regionali due dei quali da oltre un trentennio ed anche qualcuno provinciale. Parchi dotati di piani che senza bisogno di scomodare il futuro della Toscana come sembra fare il prof Morisi, già da anni hanno ‘sperimentato i possibili collegamenti tra gli aspetti culturali, ambientali e produttivi'. Stupisce perciò che l'assessore Conti assegni al piano della Piana una ‘funzione urbanistica prevalente sulle altre' che non corrisponde certo al piano di un parco. Come ha poco a che fare con un parco quel che l'assessore Cocchi auspica e cioè che in loco ci sia una figura tipo ‘Sindaco' ( meglio commissario forse?) che gestisce concretamente tanto al ‘resto pensa la regione'. Mi è difficile stabilire perciò l'esatto identikit di questo parco che certo non è un parco del tipo previsto dalla nostra legislazione regionale o nazionale. Forse per questo l'assessore Betti o i tecnici regionali che si occupano di parchi e aree protette in regione non sono stati coinvolti?
Il masterplan di cui si è parlato con gran compiacimento ed enfasi può darsi naturalmente risulti anche cosa utile, di sicuro ha poco a che fare con il piano di un parco. Perché non dirlo allora anziché usare ‘abusivamente' una etichetta impropria?