[04/02/2010] News toscana
PISA. Le tre regioni Toscana, Emilia e Liguria hanno siglato un accordo per una sempre più stretta collaborazione tra i parchi e le aree protette appenniniche. E' il felice approdo di una collaborazione iniziata anni fa e passata attraverso impegni e progetti comuni praticamente unici nel panorama nazionale. Che a veicolare questa importante decisione siano stati principalmente i parchi nazionali e regionali delle tre regioni è la conferma di un ruolo istituzionale, progettuale e culturale che dovrebbe far fischiare le orecchie a più d'uno e non solo a Roma.
La prima importante conferma l'avemmo qualche anno fa con il progetto delle tre regioni coordinate da quella Toscana ‘Una città di villaggi dalla padania al Tirreno', che in qualche modo sanzionò l'avvio di una collaborazione a cui oggi gli assessori Zunino ( Liguria), Betti ( Toscana), Zanichelli ( Emilia) hanno apposto ufficialmente la firma. Che alla vigilia della firma la regione Emilia abbia presentato a Bologna il suo progetto ‘L'alta via dei parchi' è la migliore e più tangibile conferma delle importanti implicazioni di una esperienza che anche nel tribolato panorama nazionale spicca per determinazione, coerenza e pazienza. Quando parecchio tempo fa si cominciò a parlare per questo territorio di ‘Parco di mare e d'Appennino' che partendo dal Parco nazionale dell'Appennino Tosco-Emiliano e passando per il parco regionale di Montemarcello- Magra e scendere al Parco nazionale delle 5 Terre e approdare infine al parco regionale di San Rossore, Migliarino, Massaciuccoli a qualcuno sembrò poco più di un espediente pubblicitario. Ma poi abbiamo visto nel corso delle iniziative del Centro studi sulle aree protette fluviali di Monte Marcello-Magra, nella recente Conferenza regionale dei parchi liguri, nei progetti emiliani, nel coinvolgimento dei parchi e delle ANPIL toscane che era una cosa seria che infatti taglia oggi un traguardo che fa ben sperare per il futuro. Federparchi ha sostenuto questo impegno e altrettanto hanno fatto i coordinamenti regionali dei parchi delle tre regioni che ne sono diventati a tutti gli effetti i protagonisti. Una esperienza, insomma, che dovrebbe insegnare qualcosa anche al ministero che quando si tratta di APE o della Convenzione alpina sembra ignorarne persino l'esistenza pur sanzionata da leggi nazionali.
Nei giorno scorsi a Firenze si è tenuto il congresso toscano delle Comunità montane alle prese quanto e più dei parchi con orientamenti e decisioni del governo che anziché favorire creano nuove ambasce al governo della montagna. L'accordo appenninico delle tre regioni è certo una boccata d'ossigeno anche per loro.