[04/02/2010] News

Nucleare, il Governo impugna le leggi regionali: tutti i commenti

LIVORNO. Sulla decisione del Governo di  impugna le leggi regionali contro il nucleare, di cui diamo ampia notizia in un altro articolo, sono molte le voci che si sono alzate a partire da Legambiente, attraverso il suo presidente nazionale Vittorio Cogliati Dezza: «E' un atto che mira a frenare preventivamente ulteriori decisioni regionali in tal senso. E' assurdo che un Governo che ha fatto del federalismo la sua bandiera continui invece a centralizzare in modo arrogante e militarista le decisioni inerenti alle politiche energetiche, in totale spregio della Costituzione, delle scelte regionali e delle opinioni dei cittadini».

Anche il Wwf Italia «reputa una ritorsione inutile e dannosa la decisione del Consiglio dei Ministri di oggi di impugnare le leggi regionali di Puglia, Campania e Basilicata che impediscono insediamenti di produzione di energia nucleare e smaltimento delle relative scorie.

Nei provvedimenti fin qui presi dal Governo è stato gravemente leso il ruolo delle Regioni stabilito dalla Costituzione - che in materia di energia affida ad esse potere concorrente - facendo in modo che la potestà sul proprio territorio diventi non vincolante e, addirittura, non venga nemmeno considerata. Questo ha provocato il ricorso da parte della stragrande maggioranza delle Regioni interessate. Il Wwf rileva inoltre che anche regioni attualmente governate dal centro destra, i cui atti non sono stati impugnati, hanno previsto il bando del nucleare dal proprio territorio.

Questa ulteriore azione del Governo- prosegue il Wwf - , tesa a imporre il nucleare alle Regioni con atti di forza e senza alcun dialogo, rappresenta un'evidente violazione delle competenze previste dalla Costituzione che non promuove di certo una maggiore autonomia dei territori in senso federalista, come una forza di Governo a parole chiede, ma propone logiche autoritarie e centralistiche». 

Reazioni forti anche da parte delle opposizioni politiche. Paolo Cento (Sinistra Ecologia Libertà) dice che quanto accaduto «E' la conferma di una scelta scellerata del governo Berlusconi  che vuole imporre a tutti i costi  e in modo truffaldino  - Scajola naturalmente non vuole annunciare prima delle elezioni regionali quali sono i siti prescelti in Italia  - centrali nucleari obsolete, costose e pericolose.. ». E aggiunge che

Sinistra Ecologia Libertà sostiene e sosterrà la lotta delle regioni interessate a tutela delle loro popolazioni. Chiediamo - conclude- ai candidati a presidenti di regione del centrosinistra di pronunciarsi con chiarezza contro il ritorno al nucleare, e di impegnare le proprie regioni ad utilizzare lo strumento  del referendum abrogativo (che puo' essere richiesto, come e' noto da 500mila cittadini oppure da 5 regioni)  se Scajola e Berlusconi non recederanno dal loro intento».

«E' sempre più evidente, ormai, - dice il Presidente nazionale dei Verdi Angelo Bonelli - la volontà di mettere i cittadini italiani davanti al fatto compiuto rispetto alla costruzione delle centrali nucleari, imponendole con l'esercito ed ignorando completamente la democrazia e le scelte delle regioni. Viene da chiedersi dov'è finito il tanto declamato federalismo di cui una delle forze della maggioranza, la Lega, ha fatto il proprio oggetto sociale».

"Invece di continuare ad ignorare la volontà popolare il ministro Scajola farebbe bene a dire subito ai cittadini, prima delle elezioni regionali, quali sono i siti prescelti per le centrali atomiche, senza la preoccupazione del boomerang elettorale che ne deriverebbe - conclude Bonelli -. Noi Verdi ci mobiliteremo con tutte le nostre forze per evitare che gli italiani subiscano l'ennesima truffa: perchè il nucleare graverebbe sulle loro tasce e sulla loro salute».

Duro il commento anche di Fabrizio Vigni, presidente nazionale Ecodem: «La decisione del Consiglio dei Ministri è destinata ad accentuare i contrasti tra il Governo e le Regioni. Ma la responsabilità è tutta del governo e le contraddizioni, sul nucleare, sono tutte nel centrodestra. Fanno i decisionisti, ma poi giocano a nascondino per non svelare prima delle elezioni quali sono i siti. Fanno i federalisti, ma vogliono imporre le decisioni alle Regioni con procedure da tempi di guerra: tant'è che Basilicata, Calabria, Emilia, Umbria, Lazio, Puglia, Liguria, Marche, Piemonte, Molise e Toscana hanno presentato ricorso alla Corte Costituzionale. E le contraddizioni vengono a galla: come in Sicilia, ad esempio, dove anche il centrodestra ha votato l'ordine del giorno contro il ritorno al nucleare presentato in Assemblea regionale».

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